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Direttore Pietro Andrea Annicelli

«Vi lasciamo una Martina viva e migliore»: l'arrivederci dell'Amministrazione Ancona

di Redazione

09/06/2016 Attualità

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 «Vi lasciamo una Martina viva e migliore»: l'arrivederci dell'Amministrazione Ancona

 

Intorno alle 21,00 del 7 giugno, insieme ai sei assessori e agli undici consiglieri comunali lealisti del Centrosinistra, il sindaco Franco Ancona ha tenuto una conferenza stampa straordinaria successiva allo scioglimento del Consiglio comunale e riassuntiva dell'attività amministrativa svolta. 

Accolto dall'applauso dei numerosi presenti, tra cui dipendenti comunali e semplici cittadini, con accanto il segretario del Pd, Vincenzo Angelini, Ancona ha pronunciato un discorso di commiato dall'alto valore morale e civile. Non sono seguite domande dei giornalisti, né ulteriori interventi.

Grazie a Video M Italia, che ha trasmesso integralmente in diretta la conferenza stampa, vi riportiamo la trascrizione dell'intervento del sindaco. Le brevi omissioni e le lievi modifiche di alcuni passaggi sono funzionale alla chiarezza del suo pensiero nella trasposizione dal linguaggio parlato a quello scritto.

* * * 

«Credo sia doveroso dare, attraverso i media (…), un'informazione ai cittadini che sicuramente in questo momento si staranno chiedendo come mai si sia interrotta un'esperienza amministrativa che in qualche modo, credo, ha coinvolto gli stessi cittadini nelle varie forme in cui abbiamo potuto farlo anche negli ultimi tempi. Si è appena conclusa la Festa dello Sport. Prima c'era stata la Biennale delle Memorie. E tante altre iniziative in cui i cittadini hanno mostrato calore e vicinanza alla nostra Amministrazione attraverso una partecipazione attiva, commovente, e una condivisione degli obiettivi: il senso di una comunità che noi abbiamo sempre riscontrato ogni volta che si è posto un obiettivo alto alla città.

Che cosa è successo oggi? È successo che due consiglieri della maggioranza si sono assentati contemporaneamente a tutta l'opposizione, determinando la mancanza del numero legale nell'ultimo giorno in cui era possibile approvare i documenti di bilancio. Questo ha causato, ovviamente, lo scioglimento del Consiglio comunale.

Non avete potuto ascoltare dalla loro viva voce le motivazioni di una scelta di questo tipo perché non sono neanche venuti in Consiglio comunale. Credo che sarebbe stato magari anche doveroso spiegare come mai e perché mai si fossero determinati in questo modo. Immagino che loro avranno modo di spiegare. Certamente noi possiamo dire che abbiamo in questi anni rispettato il patto che abbiamo fatto con gli elettori, che si fondava essenzialmente su alcuni elementi.

Uno era il patto generazionale: promuovere una nuova classe dirigente. Dare la speranza ai giovani di Martina Franca, che sono giovani di grande capacità, preparati, che possano arrivare a governare la loro città in una maniera trasparente e onesta. E in questi anni abbiamo mantenuto la continuità degli assessori, specialmente di quelli più giovani, proprio perché dovevamo dimostrare che era possibile che una nuova classe dirigente potesse sostituire quella che oggi abbiamo visto ancora una volta operare come in una congiura di palazzo: mai alla luce del sole.

Io credo che il nostro Paese è davanti a un bivio. Ogni volta che delle proposte chiare sono state presentate agli elettori, esse sono state premiate: anche nelle recenti elezioni. Ogni volta che gli accordi nelle varie città sono sembrati degli accordi di palazzo, i cittadini li hanno puniti. Sono sicuro che, se riusciremo a mantenere viva la memoria di questi anni di duro lavoro, saranno puniti coloro che questa sera hanno determinato questa situazione.

Il lavoro che abbiamo compiuto credo sia sotto gli occhi di tutti. Un buon amministratore è quello che garantisce dei buoni servizi: trasporti, scuola e quant'altro. Però un buon amministratore è anche quello che riesce a creare nella sua città un senso di comunità. Noi l'abbiamo creato. E ogni volta che l'ho visto, mi sono veramente sentito orgoglioso di avere intorno a me una squadra di giovani che questo sapevano e sanno fare.

Poi c'è la buona amministrazione. Noi abbiamo cominciato il nostro lavoro in Comune che c'era un dirigente part time e cinquanta, sessanta persone che stavano andando in pensione. Il rischio che si determinasse un collasso delle strutture comunali era davanti a noi. Abbiamo preso coraggio. Abbiamo fatto i concorsi: ne abbiamo fatti più d'uno. Abbiamo fatto concorsi per i vigili urbani, due per i geometri. Abbiamo fatto quattro concorsi per i dirigenti. Abbiano fatto processi di mobilità. Abbiamo fatto un altro concorso per un istruttore amministrativo. Abbiamo rinnovato la macchina amministrativa. E raggiunto l'obiettivo di internalizzare i tributi.

Tutti parlavano della Soget come dello spauracchio da far fuori. Uno degli obiettivi che abbiamo raggiunto è stato appunto internalizzare i servizi. Oggi i cittadini possono rivolgersi a degli uffici perfettamente organizzati e ospitali rispetto alle situazioni precedenti, e avere il servizio che si meritano. Non solo abbiamo operato per questo: abbiamo operato anche per intercettare i fondi che era possibile ottenere nel momento in cui ci trovavamo nella parte finale del vecchio quadro comunitario di sostegno. Tutti gli istituti comprensivi sono stati efficientati dal punto di vista energetico con migliaia e migliaia di euro d'investimenti, in modo da rendere quelle scuole non solo più belle e più accoglienti, ma ottenendo anche un risparmio significativo sotto il profilo energetico. Gli ultimi lavori partiranno questa estate, anzi sono partiti, e potrete verificarli nell'istituto Giovanni XXIII, nella Battaglini, nella Chiarelli.

Non voglio davvero dilungarmi sulle numerosissime opere che abbiamo portato a compimento: dal parcheggio di viale Europa alla stazione ippica piuttoto che alla scuola di San Paolo, piuttosto che al Dopo di noi dietro alla Villa del Carmine, piuttosto che ai lavori che oggi state vedendo in via Mottola in cui sarà costruita una rotatoria e dove vengono captate le acque. Non voglio dire altro perché sicuramente dimenticherei tatuissimi interventi. Perché il lavoro è stato tanto in tutti i settori: abbiamo ammodernato ovunque. Però oggi sono state messe a rischio importantissime opere pubbliche. Voglio dire solo di uno dei processi.

Voi sapete che cosa è successo in Valle d'Itria. Non per colpa nostra, ma per l'insipienza davvero colpevole delle Amministrazioni precedenti, dietro le quali io non mi sono mai nascosto. Ma è successo. Siamo riusciti a ottenere che il magistrato, dietro le nostre insistenze, attraverso la presidenza regionale, consentisse la costruzione di un bypass per la 172. Quindi avremo nei prossimi mesi il superamento di quel problema grave che è successo in Valle d'Itria.

Un'Amministrazione che è continuamente presente riesce a lavorare per accelerare i tempi. Noi stiamo scrivendo oggi alla Regione: mandaci le particelle perché dobbiamo fare immediatamente l'ordinanza. E l'ingegner Mandina oggi stesso ha preparato la lettera per fare l'ordinanza per l'occupazione d'urgenza e costruire il bypass per la 172. È gravissimo che venga interrotta l'attenzione di un'Amministrazione che è stata decisa su questo versante. E non credo che senza la nostra tenda (il sindaco si riferisce al periodo tra l'inverno e la primavera in cui, a scopo dimostrativo, ha fatto svolgere le riunioni della giunta in una tenda montata sul tratto sequestrato della Martina-Locorotondo, come si vede nella foto, ndr), senza la nostra caparbietà, senza aver sottoposto al presidente della Regione anche la necessità di dichiarare lo stato di calamità naturale, tutti gli attori coinvolti in quella vicenda si sarebbero mossi con la celerità a cui li abbiamo costretti, nonostante tutto, a muoversi.

Però ci sono anche quindici milioni di investimenti ottenuti dal Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica, ndr) distribuiti in questo modo. Lo voglio dire perché lo teniate a mente: si tratta di processi che vanno seguiti. Perché ogni euro che si perderà sarà imputabile a un'opposizione irresponsabile, ma anche a due consiglieri altrettanto irresponsabili.

Questi quindici milioni sono stati distribuiti in questo modo. Tre milioni e mezzo di euro serviranno per costruire il parcheggio di via Bellini. Lo dico ai cittadini, a chi è qui. E lo dico specialmente ai giovani perché è nel loro diritto monitorare queste situazioni: noi siamo la prima, l'unica Amministrazione, e di qua dovete partire anche voi, che è stata capace di convincere i proprietari di un'area centrale come quella del parcheggio di via Bellini, più di un ettaro e mezzo in pieno centro, a cedercela volontariamente sulla base di un prezzo di esproprio fissato da un magistrato ben quattro anni fa. Quell'area è oggi nella piena disponibilità del Comune. L'opera è in gara: se andate sul sito del Comune, potete verificarlo. Ci sono tre milioni e mezzo d'investimenti del Cipe, più il cofinanziamento del Comune di Martina Franca, si arriva a oltre quattro milioni di investimenti. Quella è un'opera vi spetta. Non ve la lasciate scappare. Monitoratela. Controllate che quel procedimento giunga a conclusione. Nel corso di quest'anno possiamo. E confido nella continuità amministrativa da parte dei dirigenti affinché si possa portare avanti quell'opera.

Altri due milioni e mezzo sono stati destinati al parcheggio di via del Tocco. Quello da realizzare nell'area davanti all'Inps tra la strada che porta al cimitero da via del Tocco e via Ceglie. Quei due milioni e mezzo di euro possono essere a rischio perché su quel parcheggio bisogna assolutamente procedere con una fortissima volontà politica per poterla fare. E credo che non sia estraneo alla formazione della volontà di fermare l'Amministrazione comunale il fatto che ancora su quell'area gli appetiti non riguardano il fare un parcheggio ma dei palazzi. Lo dico con molta sincerità: in questi anni, man mano che andavamo avanti, mettevamo a terra qualche pietra che potesse diventare pietra angolare. Se qualcuno pensa di rifare all'indietro il percorso, su quelle pietre inciampa: e si fa male.

Dei milioni di euro già acquisiti, nove sono stati messi a disposizione della decomposta Provincia di Taranto. Su questo sono più preoccupato ancora perché la decomposta Provincia di Taranto in questo momento ha a disposizione nove milioni di euro per realizzare il primo tratto della Martina-Alberobello. Un primo tratto decisivo che consentirà l'allargamento del ponte perché, come avete potuto constatare, con la chiusura della 172 un pullman da Noci o da Alberobello a Martina Franca non ci poteva arrivare. Quei soldi sono decisivi. La gestione è da parte della Provincia, sciauguratamente, direi, a questo punto. Il Consiglio comunale di Martina Franca ha fatto tutto ciò che era nella sua possibilità perché la variante fosse fatta nei tempi e nei modi giusti, senza opposizione e con il consenso dei cittadini. Anche questa è una situazione inedita perché per venti anni quella strada è stata boicottata e fermata. E anche questa la affido ai giovani perché possiate monitorare, in questo anno in cui sarà presente un commissario, purtroppo, che quell'opera arrivi all'appalto. È un'opera strategica perché di là, poi, si potrà partire per la costruzione di una circonvallazione all'abitato di Martina Franca.

Guardate, sono risorse che siamo riusciti a prendere grazie al lavoro di squadra che in questi anni abbiamo messo in campo. Con l'assessore Pentassuglia a fare la spola tra qui, Bari e Roma, abbiamo garantito queste risorse. E l'attività amministrativa del Comune di Martina Franca ha garantito che i procedimenti potessero portare ad acquisire quelle risorse.

L'ultima acquisizione di risorse da monitorare, lo dico a tutti coloro che abitano nel quartiere San Francesco ma non solo a loro, sono tre milioni di euro per il Votano, che è la piaga dal punto di vista del rischio idrogeologico ma anche per le persone che vi abitano intorno perché ricettacolo per la formazione di insetti, come tutti sappiamo. Quell'opera servirà a fare lì lo stesso lavoro che è stato fatto su via Taranto, dove c'era un fosso e ora c'è un parco giochi per i bambini e anche un luogo dove vengono captate le acque. Quindi anche per il Votano sono stati acquisiti tre milioni di euro perché finalmente quel problema sia risolto. Chi oggi va lì, vede che i lavori che stiamo facendo, prima di realizzare la rotatoria, sono lavori ancora di captazione delle acque. A chi diceva che chi si occupa del sottosuolo non prende voti e chi mette un palo della luce prende i voti, rispondo che questa è stata un'Amministrazione che ha sempre guardato al futuro della città, non all'oggi.

Domani devo telefonare ad Anna Maria Curcuruto. Avevamo concordato con l'assessore regionale all'Urbanistica un suo incontro per la città. Avevamo mandato l'invito all'assessore Curcuruto. Questa mattina presto ha telefonato la sua segretaria comunicandoci l'entusiasmo per come avevamo posto i temi e per come li avevamo esposti nel manifesto. Qual era il titolo? Martina laboratorio della nuova urbanistica regionale. L'assessore Curcuruto ci teneva a venire a Martina che ha un Piano urbanistico generale di cui questa mattina si è tenuta la seconda conferenza pubblica per l'assegnazione. Che ha un processo di rigenerazione urbana arrivato alla formazione dell'accordo di programma. Che ha una variante normativa per l'area industriale che è solo ferma alle Autorità di bacino e di rischio sismico. Che ha cioè in itinere una serie di strumenti: è all'ordine del giorno del Consiglio comunale oggi sciolto l'approvazione del nuovo regolamento edilizio, al quale non si metteva mano da quarant'anni.

Che cosa avevamo proposto alla Curcuruto? Vieni a Martina: noi ti poniamo davanti alla situazione di una città che finalmente sta progettando urbanisticamente. Ci ha risposto: sono contenta e mi piacerà venire a Martina Franca come prima città dove esporre ciò che ho in mente per l'urbanistica regionale. Questo, per me, era un motivo di orgoglio. Oggi, purtroppo, anche questo processo sarà interrotto e proprio sull'urbanistica gli effetti saranno più pesanti, perché l'urbanistica ha bisogno sempre di un indirizzo politico vigilante, continuo e presente. Mentre per le opere di cui dicevo prima un buon commissario, pungolato anche opportunamente, potrebbe eseguirle, sull'urbanistica la questione diventa più seria perché bisogna dare continuamente gli indirizzi. Bisogna che la città mostri la sua visione: non la può avere un commissario. Sarà un anno drammaticamente perso per Martina Franca che va ascritto alla responsabilità di persone che hanno anteposto il loro interesse politico a quello generale della città. E questo non glielo possiamo permettere.

Voglio però dire che ho già fatto l'esempio delle pietre che se vai indietro inciampi. Neanche su questo si potrà fare completamente marcia indietro, perché quel procedimento di assegnazione ai professionisti del Piano urbanistico generale è già fissato, chiaro, trasparente. E sono convinto che gli onesti dirigenti comunali, che hanno vinto un concorso e non rispondono a chi li ha nominati come è stato prima di ora, potranno portare avanti. Quindi avremo dei tecnici che cominceranno a progettare il territorio. Poi bisognerà dare gli indirizzi. Però la possibilità che qualcuno pensi di portarsi il proprio tecnico per fare sul territorio il bello e il cattivo tempo credo che sarà preclusa. Ma sarà perso un anno, perché occorrerà comunque l'indirizzo della visione politica che è stata messa in discussione da queste irresponsabilità a cui abbiamo assistito oggi.

È pronto il Piano per il commercio. Era ed è all'attenzione del Consiglio comunale il Piano per gli impianti pubblicitari: una terra di nessuno, un luogo dove ognuno metteva un palo, affiggeva manifesti e ricavava il denaro in maniera non sempre legale, con i silenzi colpevoli. Quel Piano consentirà al Comune di Martina Franca, in maniera trasparente e legale, di introitare quello che non ha mai introitato e che invece è stato scambiato per acquisire il consenso in passato. Anche questa azione di legalità era all'attenzione di questo Consiglio comunale che non si è concluso. Il Piano urbano del Traffico e il Piano dei parcheggi subiranno una battuta di arresto, e anche il controllo del centro storico attraverso il progetto di una zona a traffico limitato informatizzata.

Quelli attuati e attuabili sono stati processi di modernizzazione importantissimi. Quando noi siamo arrivati, c'era un opaco sito del Comune di Martina Franca che non comunicava niente. Oggi qualche consigliere comunale si lamentava di apprendere dai giornali i provvedimenti che avevamo fatto perché magari non aveva letto il messaggio che l'assessore gli aveva mandato e che il giorno dopo era già commentato, perché il giorno stesso in cui si facevano le giunte i provvedimenti erano sul sito e qualunque cittadino poteva saperlo e verificare la trasparenza di quegli atti. Non credo che sarà facile tornare indietro anche da questo punto di vista. Chi pensa che si possa tornare a governare nell'opacità deve cominciare a ricredersi perché anche in questo settore abbiamo messo in campo delle iniziative importanti.

Mi dispiace per Martina Franca. Davvero sono dispiaciuto perché Martina aveva ripreso il suo ruolo di città guida del territorio. Si era conquistata una stima. Quando sono partito, gli altri sindaci e gli altri amministratori sia vicini che lontani avevano sempre paura che noi ritornassimo a essere la città instabile. E chiedevano sempre di confermare la stabilità per affidarci sempre di più la guida del territorio. In questi anni abbiamo condotto il Gruppo di Azione Locale consentendo quasi dieci milioni d'investimenti sul territorio. Domenica ci sarà il rinnovo degli organi del Gal. I sindaci mi avevano chiesto di tenerlo ancora un po', perché presto ci sarà la riforma. Mi dispiace: dovrò andare a dire che devo passare il testimone perché delle persone piccole piccole vogliono riportare la città a essere piccola piccola. E questo è ciò che mi dispiace di più: davvero. Perché questo ruolo guida di Martina Franca faceva bene alla città, faceva bene al territorio, faceva bene al comprensorio. E a noi era affidato sempre il compito d'indicare la direzione. Purtroppo non potrà farlo un commissario. Lo rispetto, ma ciò si conquista con il buon governo, con l'onestà, il rispetto degli altri, il servizio nei confronti degli altri, il servizio anche nei confronti delle altre comunità intorno a noi che ci hanno chiesto di svolgere questo ruolo.

Abbiamo portato a compimento il procedimento per il nuovo appalto dei rifiuti. È stata fatta l'aggiudicazione definitiva. Non si può tornare indietro. Dobbiamo andare avanti. Per forza. Siamo uno dei pochissimi Ambiti di raccolta ottimali che ha concluso il procedimento: una grande opera amministrativa di un processo così ingarbugliato che non l'ha capito neanche chi l'ha messo in piedi. Noi siamo riusciti a portarlo a compimento. E comincerà finalmente a Martina Franca la raccolta differenziata, e ci lasceremo venti anni d Tradeco alle spalle.  

Ma abbiamo fatto anche altro e io lo voglio dire qui pubblicamente perché resti nella vostra mente. C'è un altro organismo che si chiama Ambito territoriale ottimale che fa capo alla Provincia di Taranto e si occupa delle discariche. In quell'Ato il Comune di Martina Franca, attraverso anche la collaborazione dei suoi tecnici, che io ringrazio, ha posto il problema che quella tariffa, concepita per una frazione piccola di comuni, fosse sovrastimata se alla stessa discarica conferiscono tutti i comuni della provincia, perché le economie di scala dovevano essere stornate dalla tariffa. È stato dato un incarico a un onesto funzionario, ha fatto i calcoli, ha determinato un abbassamento di quella tariffa. Io mi aspetto che il sindaco di Taranto, nominato commissario dell'Ato, prenda atto di quella tariffa e alla Cisa di Massafra noi andremo a conferire i rifiuti a un prezzo più basso di quello che ci ha praticato finora. Una cosa inedita per la provincia di Taranto e, credo, anche per tutta la regione. Forse anche in questo c'è lo scardinamento di interessi consolidati sul territorio.

L'altro danno immediato che è stato fatto ai cittadini di Martina Franca, lo devono sapere, è che noi non possiamo più garantire che si possa raggiungere il +5% della raccolta differenziata dei rifiuti. Approfitto di questa comunicazione per esortare i cittadini, anche se non avranno la solita sollecitazione che noi abbiamo messo in campo prendendoci pure la critica di essere degli spazzini raccoglitori, di portare avanti la raccolta differenziata e di raggiungere anche in questo mese di giugno il +5%. Ci consentirà di risparmiare quattrocentomila euro che non saranno caricati sulle tasse.

Sono stati quattro anni così intensi che se comincio a scendere nei dettagli della nostra operatività, noi staremmo qui anche tra due ore e ci racconteremmo ancora tante cose. Consentitemi però di ringraziare un po' di persone. Innanzitutto gli assessori, in particolare quelli più giovani. Quando in questi giorni mi si chiedeva: azzera la giunta e ti votiamo il bilancio, io ho rifiutato. L'ho fatto per un ragionamento semplice che voglio rimanga nelle vostre menti: non si possono usare le istituzioni per fare le proprie battaglie politiche.

Secondo motivo: noi abbiamo presentato agli elettori un patto chiaro. Abbiamo detto che volevamo governare bene, realizzare il programma amministrativo presentato, e volevamo farlo con una squadra giovane che alla fine del percorso potesse presentarsi come classe dirigente nuova e di rinnovamento nel Comune di Martina Franca. Per questo voglio ringraziarli: non si sono risparmiati nelle varie attività in cui sono stati impegnati. Naturalmente devo ringraziare anche gli assessori un poco più anziani perché è stato il mix di persone con esperienza e l'entusiasmo dei più giovani che alla fine hanno contagiato gli uni e gli altri. Quelli di esperienza sono stati costretti a muoversi alla velocità dei giovani, e quelli più giovani di poter attingere all'esperienza di quelli più anziani. In questo modo abbiamo potuto camminare a quella velocità che poi che ci è stata riconosciuta.

Ma devo ringraziare anche il Consiglio comunale. Fino a pochi giorni fa, il Consiglio comunale ha lavorato e ha concluso tutti i suoi procedimenti. Tutti sono stati conclusi con l'approvazione. Prima che si mostrasse questa sorta di faida, il Consiglio comunale ha lavorato e ha dato la possibilità alla giunta di lavorare. E di questo noi dobbiamo avere presente il modello. Perché, checché se ne dica, è stato un modello vincente. E può continuare a esserlo. Io penso che il patto con gli elettori l'abbiamo mantenuto. Quando abbiamo detto agli elettori che premiando i giovani ci avrebbero indicato chi avrebbe governato Martina Franca, mantenendo quel patto noi abbiamo mantenuto anche un pezzo significativo della nostra azione di governo.

Devo ringraziare anche i dipendenti comunali. Non tutti sono stati proattivi: non tutti. Perché venivamo da una situazione in cui molti dipendenti erano stati cooptati in un'attività collusiva che ha sottratto risorse alle casse comunali. Ma non tutti. E non tutti in egual misura. E sono stati coloro che a quell'attività collusiva hanno partecipato più attivamente che poi non sono stati proattivi. Mentre tanti altri ci hanno dato davvero una mano. E insieme ai nuovi innesti abbiamo fatto in modo che la macchina amministrativa potesse riprendere il suo cammino e la sua efficienza. Così li voglio ringraziare, insieme ai dirigenti.

Abbiano fatto quattro concorsi obbedendo a un principio che noi riteniamo sia di grande trasparenza: se un dirigente vince un concorso, è autonomo. Dopodiché alla politica spetta mettere in piedi meccanismi di controllo e di premialità affinché essi lavorino e diano il massimo nella loro attività. I dirigenti invece che, come prima, venivano nominati e cambiati a seconda delle giunte e di chi, pro tempore, acquisiva il controllo dell'Amministrazione, rispondevano a chi li aveva nominati. Molti di questi dirigenti, con i loro silenzi, hanno determinato dei danni incalcolabili al Comune di Martina Franca che noi abbiamo cercato di arginare, che conosciamo e che non si permettano in nessun modo di venirci a ricordare perché, come in quelle pietre che, tornando indietro, ci s'inciampa, inciamperanno. E io glielo prometto. Perché non è possibile consentire al Comune di Martina Franca di tornare a una pratica così deleteria come quella che noi abbiamo ereditato, sconfitto ed emarginato.

Grazie anche ai tanti operai, impiegati, che hanno lavorato, hanno creduto, si sono messi a disposizione e hanno sorriso. Ci hanno consentito, a volte, di fare delle cose che sono inconcepibili anche istituzionalmente. Perché chi è stato assunto per fare l'impiegato in questo o in quell'ufficio si è dovuto ritrovare a essere una persona che accoglieva, che apriva le stanze, che rimetteva in ordine, che consentiva che un'iniziativa di mattina si potesse concludere per preparare la stessa stanza per un'altra iniziativa di pomeriggio. Dopodiché tutti hanno potuto constatare che abbiamo ereditato una città morta e lasciamo una città iperattiva, più che viva: spumeggiante. E tante volte anche entusiasticamente consapevole delle proprie capacità e di aver recuperato la sua dignità di grande città del nostro Sud che dà un notevole contributo anche sul piano culturale.

I risultati sul turismo li conoscete. Dipendono da un trend che riguarda la Puglia, ma poi bisogna portarli dove tu li vuoi portare con le tue capacità e iniziative. Martina era un luogo che era scomparso dagli itinerari regionali perché, sul piano turistico, in Puglia si parlava del Salento, del Gargano e di qualche area barese. Oggi credo che tutti quanti siano orgogliosi che si parli della Valle d'Itria come luogo unico e distintivo della Puglia, capace di creare non solo attrazione ma anche d'indicare la strada della cultura, dello sviluppo culturale, della valorizzazione dei beni culturali e del proprio paesaggio, come una strada virtuosa di sviluppo. Dietro ogni cosa che ho detto credo che abbiate i volti delle persone e degli assessori che si sono impegnati.

Abbiamo mantenuto costante anche l'attenzione al rapporto tra la città e la campagna. Abbiamo detto che quello era un rapporto virtuoso. Più la città si sentiva legata alle sue campagne, più era consapevole delle sue potenzialità. E più le nostre campagne si legavano alla nostra città, più acquisivano consapevolezza che insieme città e campagna fanno la differenza e sono forti. E le nostre attenzioni sono state per la città come per la campagna. E credo che il rapporto che abbiamo mantenuto in questi anni con la città e con la campagna si sia consolidato.

Devo ringraziare lo staff. Vi ha comunicato tutto. Uno staff non di dieci persone. Uno staff inizialmente di tre persone, poi solo due pagate perché un'altra ha dato il suo lavoro gratuitamente. Li devo ringraziare perché essi hanno fatto della mia stanza un luogo di trasparenza. Voi sapevate tutto di quello che io facevo perché loro stavano lì, attenti, e comunicavano: si fa questo, si fa quest'altro, il sindaco è andato lì, il sindaco sta qui. In modo che tutti potessero seguire l'attività amministrativa.

Ringrazio tutti i cittadini che ci hanno accordato la loro fiducia: speriamo davvero di non averli delusi. Ringrazio anche le istituzioni presenti sul territorio che abbiamo trovato sempre vicine. Le forze dell'ordine ci sono state vicine. Ci è stata vicina anche, nel suo complesso, la Curia. Perché, per esempio, aprendo le loro chiese e integrando le loro strutture nelle strutture dell'attività comunale, i sacerdoti di Martina Franca hanno dato e continuano a dare un grande contributo alla crescita della nostra città. Ma questo lo hanno fatto anche le diverse associazioni operanti nel territorio che hanno avuto fiducia in noi e a cui abbiamo dato fiducia. Tante volte potremmo aver sbagliato, non essere stati completamente attenti a seguire lo sviluppo di ciascuna di loro. Ma siamo sempre stati attenti affinché il contributo civico dei cittadini organizzati nelle varie associazioni potesse trovare nell'Amministrazione un'attenzione e una risposta. E questo ha consentito lo sviluppo meraviglioso delle attività sportive che ha portato all'iniziativa, per esempio, di domenica scorsa, ma anche lo sviluppo meraviglioso delle attività culturali coordinate dal Comune di Martina Franca senza mai invadere la sfera di libertà e di autonomia di chi le proponeva. Perché noi siamo sempre stati a disposizione di tutti: del pluralismo assoluto, in modo da favorire il confronto e la circolazione delle idee.

Penso che questo progetto che ha alimentato la speranza di tanti giovani, di tanti cittadini, possa in qualche modo continuare. Oggi non mi chiedete come. Però ho fiducia che, messi dei semi, possano germogliare. E noi di semi ne abbiamo messi tanti.

Credo che, nelle coscienze di tanti giovani, questi semi potranno germogliare. Credo anche che le persone di buona volontà saranno sempre a disposizione dei giovani che vorranno impegnarsi in una città che ha recuperato e che può recuperare sempre di più la sua dignità. Che ha fatto della legalità non un'astratta osservanza delle regole, ma un principio di uguaglianza tra i cittadini che si era perso e che noi abbiamo ripristinato.

Questo è il patrimonio che noi lasciamo. Grazie».

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Pietro Andrea Annicelli