cronache martinesi

Direttore Pietro Andrea Annicelli

Marco Lacarra: «Bene Angelini. Franco Ancona ricandidato? Vedremo»

di Redazione

11/06/2016 Politica

Valutazione attuale:  / 10
Scarso Ottimo 
Vota
Marco Lacarra: «Bene Angelini. Franco Ancona ricandidato? Vedremo»

Ieri in conferenza stampa il segretario regionale del Partito Democratico, Marco Lacarra, insieme al segretario cittadino, Vincenzo Angelini, ha fatto il punto della situazione a tre giorni dalla caduta dell’Amministrazione Ancona.

Come commenta l'accaduto?

«Con molto dispiacere. È evidente la profonda irresponsabilità di chi, con i suoi comportamenti, ha causato lo scioglimento del Consiglio comunale. Si tratta d’irresponsabilità che ricadono sulla testa dei cittadini ed è insopportabile per chi ha a cuore la comunità che amministra. Perciò sono subito intervenuto arrivando a commissariare la federazione del partito a Taranto. Martina è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso».

Vuole dire che della vicenda martinese è responsabile la federazione provinciale del Pd?

«Non c’è una responsabilità specifica, ma è nei fatti. Ci sono tante cose messe insieme: l’esclusione del Pd da tutti i ballottaggi nelle città della provincia di Taranto dove si è votato, la caduta di due amministrazioni comunali a guida democratica. Sono venute fuori tutta una serie di sofferenze in quei territori che meritavano una scossa. Il segretario provinciale non ne è il responsabile unico. Se però il partito va male in Puglia, paga il segretario regionale: la politica è così. È un po’ come il discorso nel calcio, dove il cattivo andamento della squadra lo paga l’allenatore con l’esonero anche se in campo ci vanno i calciatori».

Non pensa che sia stato l’effetto dell’inciucio voluto un anno fa dai maggiorenti del partito nominando alla presidenza della Provincia Martino Tamburrano?

«Sicuramente ci sono delle questioni che si trascinano da un anno. Ciò avvalora la mia decisione. Quello che è accaduto nell’ultimo anno chiaramente non è stato gestito nella maniera più opportuna. Evidentemente alcuni hanno dimenticato che tutti noi siamo al servizio di un progetto. I protagonisti possono cambiare, ma il progetto deve rimanere. Nessuno di noi è insostituibile. Il mio stesso ruolo è una diretta conseguenza della volontà dei militanti e quindi del partito».

È soddisfatto della gestione della crisi politica e amministrativa da parte del segretario Vincenzo Angelini, eletto lo scorso aprile?

«Non posso che esprimere parole di grande considerazione per il lavoro svolto da Angelini in collegamento con il segretario provinciale, con me e prima ancora con il mio predecessore, il presidente della Regione Michele Emiliano. Tutti insieme abbiamo cercato di far rientrare la crisi attraverso quel documento firmato congiuntamente con il capogruppo consiliare, anche se mi dicono che, nelle riunioni a Martina, il segretario provinciale è risultato abbastanza passivo».

In quel documento vi siete resi garanti dell’apertura della verifica politica e amministrativa chiesta da Franco Basile e Antonio Carriero subito dopo il voto favorevole al bilancio anche da parte loro. Di fatto, i due hanno preferito sciogliere il Consiglio comunale insieme all’opposizione piuttosto che perseguire i loro obiettivi garantiti dalle massime autorità del loro partito.

«Certo: il dato è anche questo. Ed è abbastanza sconfortante».

Basile e Carriero saranno espulsi dal Pd?

«Non lo decido io. Il partito a livello locale valuterà il loro comportamento e deciderà di conseguenza. A questo punto, però, se ci sarà o no la loro espulsione è irrilevante. E se ci fosse, darebbe poca soddisfazione ai martinesi perché non gli restituirebbe l’Amministrazione comunale in carica. Credo, in ogni caso, che non ci sia alcuna delle condizioni affinché i due possano trovare spazio, in futuro, nella lista del Pd».

Un Pd che, con Angelini segretario, può recuperare autorevolezza dopo che, fin dalla fondazione, ha sempre mostrato scarsa coesione e la tendenza, soprattutto in passato, a essere egemonizzato dal consigliere regionale Pentassuglia. Al punto che girava la battuta che Pd significasse … Pentassuglia Donato.

«Io ho preso cinquemila voti a Bari, ma il Pd non dipende certamente da me. Una cosa è il consenso verso un autorevole esponente regionale, un’altra che egli determini da solo le sorti positive o negative d’un intero partito. Attribuire tutto a un singolo mi sembra riduttivo. Le sorti del Pd di Martina dipendono dai suoi militanti e dai suoi dirigenti».

È da escludere una responsabilità di Pentassuglia nelle vicende politiche interne al Pd che hanno portato alla crisi?

«Mi sembra fuori luogo ascrivere a lui delle responsabilità per quello che è accaduto. Ciò non per difendere Pentassuglia, ma per una valutazione obiettiva dei fatti. Ci sono due consiglieri che hanno disatteso le direttive del Pd secondo presupposti che non hanno alcuna valenza né politica, né di merito. Non si è trattato di questioni di coscienza, ma di empirismi emblematici delle circostanze che allontanano la gente dalla politica e dal Pd».

Essendo così labili le loro ragioni, non ritiene che fin dal primo momento i due abbiano avuto l’intenzione di mandare a casa l’Amministrazione Ancona?

«Non faccio retropensieri e non m’interessa. Il dato finale è lo scioglimento d’un Consiglio comunale dove il Pd aveva un peso politico preponderante. Martina Franca è una città che in estate acquista grande vivacità. Quest’anno non avrà l’Amministrazione comunale in carica. Ed è chiaro che fa rabbia che ne siano responsabili due consiglieri comunali del Pd».

Che opinione ha ricavato dell’operato del sindaco Franco Ancona e di quello dell’Amministrazione comunale?

«Le valutazioni possono essere coincidenti: entrambe molto positive. Il sindaco l’ho conosciuto al recente congresso cittadino del Pd (nella foto) e mi ha fatto un’ottima impressione. Martina la conosco per esserne un frequentatore abituale. In questi quattro anni la città si è completamente trasformata. Va riconosciuto al riguardo il lavoro sia del sindaco che dell’Amministrazione comunale. Cresce perciò il rammarico perché c’erano tutte le condizioni per arrivare alla fine del mandato e riconfermare anche l’anno prossimo il Centrosinistra alla guida della città».

Franco Ancona sarà ricandidato?

«Non lo posso dire. È ancora un momento di delusione e di comprensibile amarezza, per cui ogni considerazione è assolutamente prematura. Sarà comunque il Centrosinistra di Martina, e naturalmente il Pd, a parlare con Ancona e a fare ogni conseguente valutazione».

Lascia un commento

Verify Code

Cara lettrice, caro lettore,

Cronache Martinesi fa un giornalismo di provincia ma non provinciale secondo l'idea plurale, propria di internet, che ogni punto è un centro. Fare del buon giornalismo significa fornire a te che ci leggi delle informazioni sui fatti e sul loro approfondimento. Richiede professionalità, fatica e ha un costo. Cronache Martinesi vuole continuare a proporre un'informazione libera e indipendente. Se ti piace quello che leggi, puoi liberamente contribuire con una somma, anche minima, tramite PayPal. Ci aiuterà a fare sempre meglio il nostro lavoro. Grazie.

Pietro Andrea Annicelli