cronache martinesi

Direttore Pietro Andrea Annicelli

La Martina-Locorotondo è prossima alla riapertura, però alla fine dell'estate

di Pietro Andrea Annicelli

28/08/2016 Attualità

Valutazione attuale:  / 8
Scarso Ottimo 
Vota
La Martina-Locorotondo è prossima alla riapertura, però alla fine dell'estate

Il tratto dal chilometro 45+352 metri al 45+443 della statale 172 dei Trulli da Martina Franca a Locorotondo, praticamente al centro della Puglia, è chiuso per lavori per tutti i veicoli compresi i frontisti», recita una comunicazione dell’Anas. Il tratto dal chilometro 45+300 al 45+352 e dal 45+443 al km 45+500 lo è «per tutti i veicoli ad eccezione dei frontisti». Per poche decine di metri, da oltre sei mesi la Martina-Alberobello non è percorribile. Tra i disagi per i residenti e i turisti, è stata sostituita dalle strade provinciali 61 e 134 per veicoli superiori ai 3,5 quintali, dalla viabilità comunale per tutti gli altri.

A settembre entrerà in funzione una bretella di collegamento che l’Anas sta terminando. La domanda sulla bocca di tutti, da quelle parti e non solo, è: funzionerà? Quel tratto della 172 è sequestrato da quando, a febbraio, uno sversamento di reflui del depuratore che serve Martina Franca causato dalle piogge allaga i vigneti adiacenti. Il pm Lanfranco Marazia, del Tribunale di Taranto, lo fa sequestrare con facoltà d’uso dai carabinieri del Noe di Lecce, che indagano dal 2013 sull’inquinamento idrogeologico della zona. Subito dopo, fa lo stesso con la strada.

Sul suo tavolo ci sono relazioni allarmanti. Il percorso poggia su una dolina carsica che, dopo anni di sversamenti nel sottosuolo di un depuratore dimensionato per quindicimila abitanti in meno dei cinquantamila di Martina, potrebbe sprofondare. La sicurezza è in dubbio e la magistratura non rischia la salute pubblica. Cinque avvisi di garanzia raggiungono amministratori e tecnici dell’Acquedotto pugliese e un tecnico dell’Anas. Inizia il braccio di ferro che coinvolge gli enti competenti con la Regione e il Comune.

Il giudice Patrizia Todisco per due volte respinge le ipotesi dell’Anas per rendere praticabile la strada. La gente protesta e lo fa il sindaco Franco Ancona, poi dimissionato a giugno per questioni interne al Pd. Simbolicamente fa montare una tenda sul tratto sequestrato e lì tiene le riunioni di giunta. In primavera, una marcia di amministratori e cittadini sollecita gli enti competenti a fare presto. Si teme per la stagione turistica. Ma il tempo passa finché, a luglio, dopo un incontro al quale prende parte il presidente della Regione, Michele Emiliano, la magistratura dà il via libera all’Anas per costruire la bretella in fase di ultimazione.

Insieme all’impegno della Regione per un progetto che prevede il riciclo completo delle acque e il loro riutilizzo, una soluzione che Ancona aveva proposto nel lontano 2001 quando era assessore ai Lavori pubblici, i giudici verosimilmente ritengono che il rischio idrogeologico possa essere superato. A metà settembre la commissione ambiente del Consiglio regionale si riunirà per chiudere il progetto del nuovo depuratore.

«Ѐ una grande opportunità» dichiara Donato Pentassuglia, il consigliere regionale della Valle d’Itria che da anni segue il problema. «Potrebbe risultare il primo progetto pilota in Puglia per il riuso agricolo e industriale di acque depurate. E se si lavora seriamente alla prevista riorganizzazione delle competenze delle acque, possiamo farcela entro un anno». Silvio Laddomada, uno dei fondatori della speleologia nel territorio, però ammonisce: «Salvaguardare l’idrologia della Valle d'Itria è essenziale. A pochi chilometri, nel Canale di Pirro, è stata scoperta una nuova voragine che per la prima volta è stata attraversata in profondità dall'uomo fino a raggiungere la falda acquifera. C'è una risorsa immensa di acqua potabile che deve essere salvaguardata».

Pubblicato dal Corriere del Mezzogiorno il 24 agosto 2016.

Lascia un commento

Verify Code

Cara lettrice, caro lettore,

Cronache Martinesi fa un giornalismo di provincia ma non provinciale secondo l'idea plurale, propria di internet, che ogni punto è un centro. Fare del buon giornalismo significa fornire a te che ci leggi delle informazioni sui fatti e sul loro approfondimento. Richiede professionalità, fatica e ha un costo. Cronache Martinesi vuole continuare a proporre un'informazione libera e indipendente. Se ti piace quello che leggi, puoi liberamente contribuire con una somma, anche minima, tramite PayPal. Ci aiuterà a fare sempre meglio il nostro lavoro. Grazie.

Pietro Andrea Annicelli