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Se n'è andato Giulio Orlando

di Redazione

18/05/2017 Società

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Se n'è andato Giulio Orlando

Ha chiuso gli occhi per l’ultima volta oggi pomeriggio, Giulio Cesare Orlando. A Fermo, dove viveva da tempo. Avrebbe compiuto novantun anni il 22 maggio: lunedì prossimo.

Senatore eletto nel collegio di Martina Franca, dov'era nato, dalla quinta alla decima legislatura nella lista della Democrazia Cristiana, in carica quindi dal 1968 al 1972, Orlando resta uno dei protagonisti fondamentali della politica martinese di quel periodo. A livello nazionale i molteplici incarichi di partito e istituzionali evidenziano un ruolo di primo piano nella Dc e di prestigio a livello nazionale e internazionale. Fu sottosegretario al Commercio con l’estero dal 1972 al ’74 nel secondo Governo Andreotti nonché nel quarto e nel quinto Governo Rumor. Successivamente, fino all’estate del 1976, fu ministro delle Poste e delle telecomunicazioni nel quarto e nel quinto Governo Moro. Dal 1990 al ’92 fu presidente della Delegazione italiana nell’Assemblea dell’Atlantico del Nord, un’organizzazione di raccordo tra la Nato e i Paesi membri.

A Martina Franca fu tra gli artefici, nel 1987, del patto con il Partito Comunista Italiano che portò alla costituzione della prima Amministrazione comunale non monocolore democristiana della storia cittadina. Fu la giunta eretica tra Dc e Pci, sindaco il democristiano Michele Conserva voluto dal deputato Domenico Amalfitano. Ma sul tavolo ci fu a lungo il nome del comunista Antonio Scialpi.

Sua moglie fu Giovanna Bemporad, celebre poetessa e traduttrice dell’Odissea, sposata nel 1957 con testimone di nozze Giuseppe Ungaretti e cerimonia officiata da Giuseppe De Luca. Ebbe per cugino Paolo Grassi, che coinvolse nel Festival della Valle d’Itria. Il deputato Gianfranco Chiarelli, in un comunicato in cui lo ha ricordato, evidenzia: «Da ministro delle Poste e telecomunicazioni ha dato impulso alla infrastrutturazione dell’intero territorio provinciale ionico con la espansione della rete degli uffici postali sia nei centri cittadini, sia nelle aree più periferiche dell’agro. Esponente di una classe politica fortemente ancorata a solide basi ideologiche, ha messo sempre in atto nel suo quotidiano operare i principi della dottrina sociale cattolica».  

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