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Antonio Martino, il Medimex, la musica

di Redazione

10/06/2017 Puglia

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Antonio Martino, il Medimex, la musica

            Un protagonista del Medimex necessariamente meno celebrato di Tricky e Iggy Pop, ma importante per il lavoro di valorizzazione del jazz e dintorni proveniente dalla Puglia che svolge da un paio d’anni con la sua etichetta discografica A.MA Records, è Antonio Martino. Dai tempi del Fez, storico locale internazionale a Bari della scena acid jazz degli anni Novanta, alla traduzione simultanea di Kamasi Washington l’estate scorsa al Locus Festival e del critico musicale Ashley Khan proprio al Medimex domenica prossima, Martino è uno che si trova spesso al punto giusto nel momento giusto.

            A.MA Records partecipa al Medimex con un suo stand. Con quali prospettive?

            «In Piazza Ferrarese c'è un nostro stand per promuovere i nostri dischi nell'area del mercato delle etichette indipendenti. Ci sono tutte le nostre pubblicazioni che rappresentano tutto il lavoro che abbiamo fatto finora per produrre dischi di autori pugliesi di jazz e dintorni. Ieri, dei nostri artisti, ha suonato il Luca Cacucciolo Quartet, che ha pubblicato il suo disco ad aprile ed è stato scelto per il Medimex perché il suo progetto è considerato tra i più rappresentativi del jazz pugliese. Sempre ieri siamo stati tra gli ospiti della trasmissione radiofonica condotta da Giles Peterson dagli studi dell’Altra Radio, un worlwide dj set da Bari rappresentativo anche della scena musicale barese».

            Domani sarai invece alla Feltrinelli per tradurre Ashley Khan, del quale sei amico.

            «Si. Sarò moderatore, traduttore e interprete per la presentazione del suo libro Il rumore dell’anima, pubblicato da Il Saggiatore, dove riassume praticamente la sua carriera attraverso la riproposizione ragionata di recensioni, interviste, note di copertina ai dischi da lui scritte nel corso degli anni». 

            Sei stato anche, nel concreto, la persona che ha portato Richard Sinclair a Martina Franca.

            «All’epoca abitavo a Martina dove facevo l’agente immobiliare. Ho avuto la fortuna di conoscere Richard, che è uno dei miei miti giovanili. Cercava casa e ho avuto l’opportunità di vendergli il trullo dove abita con sua moglie. Non ci potevo credere! In seguito siamo diventati molto amici. Lo scorso anno abbiamo collaborato in Branches, una composizione dell’ultimo album di Paolo Achenza che A.MA Records ha pubblicato e in cui lui canta. Richard ha anche suonato ieri al Medimex con Edro, un progetto musicale con radici progressive nato in Valle d’Itria».

            Torniamo ad A.MA Records.

            «Nell’ultimo anno abbiamo prodotto moltissima musica e tutti i lavori sono stati registrati nello studio di A.MA Records a Bari. Tra gli altri, l’anno scorso, il disco del ritorno di Paolo Achenza dopo tantissimi anni e il progetto di Antonio Trinchera, anch’esso realizzato in Valle d’Itria con musicisti di Locorotondo, di Martina e di Bari. In generale abbiamo ottenuto delle recensioni ottime e sono molto contento di questo. Luca Cacucciolo è stato scelto tra i gruppi più rappresentativi del jazz pugliese e Francesca Sortino ha realizzato un disco che ha ottenuto significativi consensi di critica e di pubblico con un suono molto contemporaneo e accessibile per le radio e per i giovani. In generale quella di A.MA Records è musica che fa fatica a imporsi, per cui il fatto stesso che riesca a farlo, sia pure in un ambito di nicchia, ne testimonia il valore ed è per noi un invito a continuare».

(Nella foto di copertina, Antonio Martino con Tullio Ciriello, tecnico del suono di A.MA Records)

 

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