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Il Pd fa ricorso: «È stato un errore, Ancona ha più voti di Pulito»

di Redazione

13/06/2017 Attualità

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Il Pd fa ricorso: «È stato un errore, Ancona ha più voti di Pulito»

«Si tratta d’un chiarissimo errore. Un errore in buona fede, ma pur sempre un errore». Vincenzo Angelini, segretario del Partito Democratico, è convinto dell’esattezza delle ragioni del suo candidato sindaco Franco Ancona. Al quale il Ministero dell’Interno continua ad assegnare il ballottaggio con il candidato più suffragato, Eligio Pizzigallo, ma a cui la Commissione elettorale, questa sera, ha assegnato sette voti in meno di Pino Pulito, che subentrerebbe se la situazione restasse quella odierna.

«É un errore riconosciuto dal presidente della sezione 9 e doppiamente evidente» spiega Angelini. «Egli ha utilizzato un criterio erroneo di compilazione del verbale per Ancona e Pizzigallo, che si ritrovano dei voti in meno di quelli effettivamente ricevuti. Per gli altri quattro candidati sindaci, il presidente ha utilizzato il criterio corretto. L’evidenza di questi fatti ci fa ritenere che la decisione della Commissione sia sovvertibile. Perciò presenteremo ricorso».

Nel concreto, i voti al singolo candidato sindaco sarebbero stati sottratti invece che sommati a quelli ricevuti insieme ai voti di lista. «Si è trattato d’una svista. Un errore di compilazione del verbale già chiarito questa mattina all’Ufficio elettorale. Però, intanto, Ancona si ritrova con sette voti in meno di Pulito invece che sopravanzarlo di ventitré».  

In realtà il dato iniziale diffuso dal Ministero degli Interni riferiva e tuttora riferisce di 38 voti in più per Ancona rispetto a Pulito. Ne consegue che sottraendogli trenta voti, gliene sarebbero dovuti rimanere otto di vantaggio. «Non sono in grado di spiegare perché ci siano dei voti in meno rispetto al dato iniziale» dice Angelini. «La situazione della sezione 9 è però comprensibilissima».

Ma non ha cambiato idea il presidente della Commissione elettorale, Lorenzo De Napoli. «Il giudice De Napoli ha sostenuto di non poter accedere ai registri per verificare quella che, per noi, è una situazione assolutamente evidente. L’errore può essere riscontrato con la massima facilità proprio perché il dato è limpido. L’importante è che chi di dovere ne prenda atto e attribuisca i voti in maniera giusta».

Adesso i democratici valuteranno le modalità più appropriate per vedersi assegnato il ballottaggio, se la loro tesi sarà riconosciuta. «Abbiamo non solo un diritto evidente, ma un dovere ancora più evidente verso i nostri elettori e tutti i cittadini di Martina Franca» conclude Angelini. «Il voto popolare ha suffragato il Partito Democratico di gran lunga come prima forza politica in città. Da classe dirigente indicata dai martinesi, abbiamo il dovere morale di essere un presidio di legalità e quindi assicurare la correttezza del voto».

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