cronache martinesi

Direttore Pietro Andrea Annicelli

Vincenzo Angelini: «Le porte del Partito Democratico sono aperte»

di Redazione

01/07/2017 Politica

Valutazione attuale:  / 7
Scarso Ottimo 
Vota
Vincenzo Angelini: «Le porte del Partito Democratico sono aperte»

Franco Ancona è diventato sindaco grazie a ogni singolo voto che ciascun candidato nelle liste a suo sostegno è riuscito a portare in suo favore per assicurargli il ballottaggio. Il Partito Democratico ha gettato nella competizione elettorale ogni risorsa possibile, compresa la candidatura a consigliere comunale del suo segretario Vincenzo Angelini. Oggi Angelini è uno dei consiglieri che rappresenteranno il Pd.   

Franco Ancona è stato rieletto in condizioni molto meno favorevoli del 2012: basti pensare al distacco minimo da Pino Pulito per accedere al ballottaggio, alle due principali liste avversarie molto più forti o al Pd che tiene riconfermandosi la prima forza politica per consensi nonostante gli ex consiglieri che prima hanno rinnovato la tessera e poi sono andati a candidarsi con Martina Futura e Democratica. Quale bilancio trarre da queste elezioni?

«Ha vinto la coerenza. Siamo riusciti a trasmettere all'elettorato un messaggio chiaro, limpido e cristallino. Per questo ritengo che siamo stati premiati. Il Partito Democratico ha conseguito un ottimo risultato e questo traguardo è stato possibile anche grazie alla linea politica intrapresa nei confronti di coloro che hanno determinato lo scioglimento anticipato del Consiglio comunale e di coloro che hanno abbandonato la nave pensando di saltare su un altro carro vincente. La lezione da trarre penso che sia proprio questa: le scissioni non portano mai buoni risultati per chi le compie. Chi semina vento, raccoglie tempesta». 

Il gruppo consiliare del Pd è molto qualificato ma occorre evitare, come nel 2012, che l'ingresso come assessori dei primi degli eletti possa portare in Consiglio comunale persone poco affidabili per l'unità della maggioranza. Si può fare? Con quali criteri?

«Alla giunta ci stiamo lavorando. Ma non si può parlare di persone poco affidabili nel caso in cui si procedesse con il metodo dello scorrimento. Abbiamo fatto un buon lavoro preliminare al momento della composizione della lista e questo dovrebbe farci stare tranquilli». 

Rispetto al 2012, dove fu Franco Ancona a garantire la vittoria a un Pd ancora con tanti lavori in corso e si sarebbe visto negli anni seguenti, c'è ora un partito che ha una fisionomia precisa e un amalgama tra le sue diverse sfaccettature: mi riferisco in particolare alla ormai piena integrazione tra i sostenitori di Donato Pentassuglia e persone di altra provenienza, nonché alla scelta del neo sindaco d'iscriversi al Pd prima della campagna elettorale. Come commenti questa situazione a un anno dalla tua elezione?

«Non è stato un anno semplice ma sono state gettate le basi per un completo rinnovamento negli uomini e nelle idee del Partito Democratico. Ho dovuto compiere scelte importanti di cui mi sono assunto i rischi e le responsabilità. Ma ho sempre pensato che il mio ruolo imponesse di compiere delle scelte e di indirizzare il partito: questo è quello che ho fatto. Non sono un Ponzio Pilato: tra lo scegliere e il non scegliere preferisco sempre la prima opzione. Fortunatamente oggi posso dire che quelle scelte si sono rivelate vincenti. Indubbiamente il Pd di oggi è molto diverso da quello di un anno fa e sono contento di poter leggere tra i nomi dei nostri iscritti sia quello di Donato Pentassuglia che quello di Franco Ancona. Consentitemi di dire, però, che abbiamo avuto tanti componenti del direttivo che sono stati molto collaborativi e che hanno inciso per dare una fisionomia nuova al Pd. Ora siamo sicuramente più squadra e questo giova a tutti, anche in vista delle prossime scadenze elettorali». 

Stefano Coletta, che avrebbe ambito a fare il sindaco, con il nuovo record di preferenze per un singolo consigliere sarà sempre un'importante risorsa del Pd o c'è da temere che possa mettersi in proprio?

«Mettersi in proprio significherebbe produrre delle fratture. Commettere lo stesso errore compiuto dal Centrodestra locale non credo che sia la nostra massima aspirazione, né quella di Stefano. Stefano è del Pd». 

Se l'Amministrazione comunale dimostrerà, insieme al Consiglio, sufficiente solidità e non verranno modifiche sull'esito delle elezioni da eventuali ricorsi di Pino Pulito, il prossimo appuntamento impegnativo saranno le politiche con l'annunciata candidatura alla Camera di Donato Pentassuglia. Come pensi di affrontare quest'altro impegno?

«Le elezioni politiche sono una scadenza importantissima per noi perché davvero non possiamo permetterci di non centrare il bersaglio. A Martina Franca manca ormai da troppo tempo un parlamentare della nostra area e la nostra comunità merita di essere rappresentata anche nelle massime istituzioni a Roma. Sono certo che questa sarà la volta buona e porteremo a casa un altro risultato importante. Per riuscirci, però, dobbiamo immediatamente allargare la base del consenso, includere tutti coloro che si sono avvicinati in questo periodo, cavalcare l'onda emotiva e coinvolgere pezzi della società civile che in questa tornata elettorale sono rimasti alla finestra. Abbiamo bisogno anche di loro: Martina Franca ha bisogno del loro impegno civico. Per questo pensavo di riaprire immediatamente la campagna per il tesseramento 2017. Le porte del nostro partito sono aperte».

Lascia un commento

Verify Code

Cara lettrice, caro lettore,

Cronache Martinesi fa un giornalismo di provincia ma non provinciale secondo l'idea plurale, propria di internet, che ogni punto è un centro. Fare del buon giornalismo significa fornire a te che ci leggi delle informazioni sui fatti e sul loro approfondimento. Richiede professionalità, fatica e ha un costo. Cronache Martinesi vuole continuare a proporre un'informazione libera e indipendente. Se ti piace quello che leggi, puoi liberamente contribuire con una somma, anche minima, tramite PayPal. Ci aiuterà a fare sempre meglio il nostro lavoro. Grazie.

Pietro Andrea Annicelli