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Luigi Vitali: «Possiamo collaborare con Pizzigallo e i suoi in Consiglio comunale»

di Redazione

12/07/2017 Politica

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Luigi Vitali: «Possiamo collaborare con Pizzigallo e i suoi in Consiglio comunale»

 

«Posso ritenermi soddisfatto per come sono andate le elezioni a Martina Franca. Nella migliore delle ipotesi siamo stati sfortunati. Nella peggiore, danneggiati. Sono comunque cose che, nelle elezioni, si possono verificare. Adesso guardiamo avanti». Luigi Vitali, coordinatore regionale di Forza Italia, si è lasciato alle spalle l’esito rocambolesco delle comunali, con il ballottaggio mancato dal candidato sindaco Pino Pulito per appena ventitré voti.

Pulito ha dimostrato ancora una volta di saper intercettare un consenso vasto. Che cosa significa in termini di rappresentanza per Forza Italia e per la vostra coalizione?

«Quando facciamo le alleanze non avviene secondo un calcolo esclusivamente algebrico, ma politico. Perciò ci mettiamo insieme a partiti e a liste con i quali condividiamo delle idee e un percorso. L’alleanza di Martina è stata rappresentativa di uomini e donne che hanno condiviso il progetto di Pino Pulito. Per quanto riguarda la sua capacità d’intercettare un consenso vasto, non lo scopro certamente io né è stata una novità di queste elezioni perché da anni Pulito è uno dei più votati dai martinesi. Ed è evidente che, se Forza Italia è stata capace di raccogliere un consenso così significativo, c’è un legame forte con il territorio e con la città. Perciò sono soddisfatto del risultato, soprattutto se pensiamo che il capolista, Giacomo Conserva, è stato uno dei più votati con oltre ottocento preferenze e che per pochi voti non è scattato un altro consigliere comunale. Se sommiamo il riscontro delle liste di Forza Italia e del Movimento Pino Pulito, ci accorgiamo che hanno ottenuto più del 20% ed è un risultato oggettivamente soddisfacente. Manca la ciliegina sulla torta, cioè il ballottaggio. Se ci fossimo arrivati, probabilmente saremmo riusciti a cambiare le cose».

Perché avete deciso di sostenere Eligio Pizzigallo al ballottaggio?

«Non essendo riusciti ad andarci noi, dovevamo considerare che rappresentavamo un terzo degli elettori di Martina Franca. Pizzigallo non aveva mai negato di provenire da uno schieramento di centrodestra e di riconoscersi in esso. Avevamo perciò davanti a noi due scelte: o il Centrosinistra che rappresentava la continuità con l’Amministrazione precedente che ci aveva visto all’opposizione, oppure lo schieramento di Pizzigallo che era stato nostro antagonista politico però con liste di centrodestra. Noi avevamo detto ai nostri elettori che non avremmo votato a sinistra. Quindi la scelta, dal mio punto di vista, è stata cristallina. Abbiamo chiesto ai nostri elettori di sostenere Pizzigallo senza fare accordi, senza ricevere benefici, senza chiedere nulla e senza che nulla ci fosse offerto. Poiché il ballottaggio impone una scelta, abbiamo ragionato secondo un senso di appartenenza ideologica».

Ciò che molti nel vostro elettorato non hanno capito, o che comunque non hanno condiviso, è stato probabilmente proprio questo sostegno senza alcun apparentamento. È verosimile che una parte ampia di coloro che non si sono recati alle urne abbia votato Pulito al primo turno.

«Penso che adesso quella parte di elettorato abbia capito la nostra scelta. E se non l’hanno capita, la capiranno. La politica non è una partita di pallone ma il futuro del nostro territorio, della città e, soprattutto, il dovere di scegliere. Noi eravamo alternativi a una parte e avversari dell’altra: non abbiamo rinunciato a fare la nostra scelta. Se lo si spiega senza il clima da stadio che spesso caratterizza le competizioni elettorali, gli elettori lo capiscono. Fare o no l’apparentamento con Pizzigallo è stata una valutazione fatta con Pulito. Lui ha deciso che era meglio di no e ho accettato la sua scelta. Non dico quale era la mia idea. C’è stato un confronto nel partito in seguito al quale il candidato sindaco, per lealtà verso i nostri elettori, ha ritenuto opportuno non fare alcun apparentamento così come non l’avremmo fatto se al ballottaggio ci fossimo andati noi».

È girata voce che Pulito e la sua coalizione non volessero dichiarare il sostegno a Pizzigallo e che l’abbiano fatto solo perché l’avevano deciso i vertici di Forza Italia.

«Non è vero. Ragionare sul che fare è stata una mia richiesta. Però, così come abbiamo discusso la prima volta se decidere l’apparentamento con qualche forza politica se fossimo andati al ballottaggio, e ho accettato l’impostazione del candidato sindaco che ha ritenuto opportuno non apparentarsi con altri, alla stessa maniera il venerdì prima del ballottaggio ho posto il problema, lo abbiamo discusso e infine condiviso con i rappresentanti delle altre liste,L senza che però io imponessi nulla. Quando è stata fatta la dichiarazione di sostegno a Pizzigallo nella conferenza stampa, tutti avevano contribuito a decidere quella linea ed erano d’accordo».

Pulito sarà il prossimo candidato alla Camera per Forza Italia a Martina Franca?

«È presto per dirlo. Non abbiamo ancora la legge elettorale né la data delle elezioni, per cui non sarebbe corretto, da parte nostra, fare dei nomi. Sicuramente Pino Pulito rappresenta la punta di diamante del partito. Ma insieme a lui ci sono altre persone capaci di rappresentare adeguatamente Forza Italia. La valutazione sulle candidature al Parlamento compete ai coordinamenti cittadini, provinciali e regionali. Poi, come sempre, l’ultima parola spetterà al presidente Silvio Berlusconi».

Un eventuale accordo tra Berlusconi e Raffaele Fitto, ovvero tra Forza Italia e Direzione Italia, per un’azione politica comune in determinate realtà o per delle candidature condivise sul territorio è possibile o andrebbe escluso a priori?

«No, assolutamente. Berlusconi non esclude accordi programmatici in vista delle politiche. Una cosa, però, deve essere chiara: Forza Italia resta tale e altri restano tali. Si possono fare accordi federativi ma Berlusconi ha escluso delle liste e dei partiti unici. È un’esperienza che è già stata fatta. Ha risposto alle contingenze del momento e ha lasciato più problemi che altro. Io credo che non sia da ripetere e Berlusconi pensa la stessa cosa. Quello che succederà a Martina dipenderà dai rappresentanti locali. Una collaborazione gomito a gomito nel consiglio comunale è comunque possibile».

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