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Ricorso Pulito: il sindaco rinuncia al Consiglio di Stato

di Redazione

16/10/2017 Municipio

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Ricorso Pulito: il sindaco rinuncia al Consiglio di Stato

 

Il sindaco non ricorrerà al Consiglio di stato, come sarebbe stata sua facoltà, rispetto all’ordinanza istruttoria 1610 del Tar di Lecce che ha ammesso il ricorso di Pino Pulito, escluso per ventitré voti in meno dello stesso Franco Ancona dal ballottaggio vinto da quest’ultimo su Eligio Pizzigallo il 25 giugno. Il Tar ha stabilito la riapertura delle buste e il riconteggio delle schede nelle sezioni 9, 13 e 39 da parte della Prefettura, che entro la metà di gennaio dovrà comunicarne l’esito. Nell’udienza prevista il 21 marzo a Lecce dovrebbe quindi essere fatta chiarezza.

«Riteniamo che rivedere le schede nelle sezioni dove ci sono state delle apparenti incongruenze sia utile a fugare ogni dubbio sulla legittimità dell’elezione del sindaco» dichiara Pasquale Lasorsa. L’assessore ed ex vice sindaco difende Ancona insieme ai colleghi avvocati Gabriella De Giorgi Cezzi e Giorgio Micolani.

Diverse le reazioni sulla vicenda. Giacomo Conserva, coordinatore di Forza Italia, ha scritto sulla sua bacheca di Facebook: «Noi la nostra prima battaglia l'abbiamo vinta. Per tutti coloro i quali parlavano di motivazioni infondate e in fatto e in diritto, ho l'immenso piacere di comunicarvi la ammissibilità del ricorso presentato da Pino Pulito. Adesso bisogna vincere la guerra e tanto avverrà con la riapertura delle schede disposta dal Tar su tre sezioni. Solo allora i politologi e i giuristi di Martina capiranno che la nostra battaglia non è demagogica, ma fondata su elementi certi e inequivocabili. Continueremo a sostenere, così come ha già fatto parzialmente il Tar, che Franco Ancona non ha alcuna legittimazione ad essere il sindaco di Martina così come tutta l'assise comunale. Le poltrone devono essere legittimate dalla volontà popolare e da un voto certo e trasparente».

Gianfranco Chiarelli, deputato e coordinatore provinciale di Direzione Italia, in una nota stampa: «Il pronunciamento del Tar di Lecce (…) accoglie il ricorso proposto da una delle parti, e, a prescindere dell’evoluzione sul piano giuridico, segnala un vulnus di natura politica: di fatto l’attuale Amministrazione Ancona opera sub iudice, ma, soprattutto non gode di quella piena legittimità che solo un voto certo può garantire. L’intervento della giustizia amministrativa, che, dopo l’incontro avuto con il prefetto di Taranto, ebbi a sollecitare, ai fini di una necessaria tutela del voto popolare, si è rivelato al momento lo strumento tecnicamente più idoneo a fare chiarezza nella complessa vicenda del voto amministrativo. Sul piano politico l’ordinanza del Tar conferma la sussistenza di oggettivi elementi di dubbio sulla regolarità del voto. Non posso quindi che accogliere positivamente quanto disposto, in un’ottica di indispensabile accertamento della verità, quale irrinunciabile fondamento della legittimità democratica della Amministrazione martinese».

Il Partito Democratico infine, nell’ultimo comunicato stampa a firma dell’ex segretario Vincenzo Angelini: «L'ordinanza emessa dal Tribunale Amministrativo Regionale della Sezione di Lecce costituisce il passo preliminare alla definitiva risoluzione di una questione controversa che va avanti da troppo tempo. Il giudice amministrativo ha ritenuto di procedere al riconteggio di sole tre sezioni elettorali (la n.9, la n. 13, la n. 39) sulle quattro chieste dal candidato sindaco Pulito. Il Partito Democratico auspicava tale risultato che vede, di fatto, rigettata la richiesta del ricorrente che chiedeva l’invalidamento dell'intero turno di elezione. La verificazione affidata al prefetto consentirà finalmente di pervenire a una totale chiarezza circa i dati elettorali e il Tar provvederà, quando la fase istruttoria sarà completata, a mettere un punto certo su una questione da tanti utilizzata come strumento politico di delegittimazione della nostra Amministrazione. La primavera ci porterà il risultato sperato e, fiduciosi del lavoro della giustizia amministrativa, continueremo a lavorare serenamente per il bene della nostra comunità».     

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