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Leonardo Conserva per l'unità del Centrodestra

di Redazione

05/03/2018 Politica

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Leonardo Conserva per l'unità del Centrodestra

 

Il ritorno di Leonardo Conserva alla politica attiva è stata una delle poche note positive per un Centrodestra travolto, al pari del Centrosinistra, dalla valanga a cinque stelle.

Come commenti il dato elettorale del Centrodestra su Martina?

«Credo che il riscontro sia stato ottimo, considerata anche la situazione rispetto all’intero collegio. Il Centrodestra ha tenuto. Gianfranco Chiarelli, sul piano personale, può certamente dirsi soddisfatto. Forza Italia ha fatto registrare una notevole affermazione. C’è stato l’effetto Salvini grazie alla candidatura di Angelo Gianfrate alla Camera al proporzionale. Fratelli d’Italia ha incrementato i consensi rispetto alle amministrative nonostante non avesse alcun candidato al proporzionale che fungesse da bandiera di riferimento».

La mancata elezione di Chiarelli porta però lo schieramento, in qualche maniera, a perdere la figura di riferimento più importante.

«Non lo so. Certamente nessuno può strappare a qualcuno la sua storia. Oggi il Centrodestra ha un tavolo con Forza Italia che ne è il socio di maggioranza».

Se si considera il dato del primo turno delle amministrative, non pensi che il Centrodestra non sia stato poi così tanto unito come vorrebbe far credere?

«Penso che la lezione delle amministrative, l’aver mancato per pochi voti il ballottaggio fra due componenti entrambe di centrodestra, sia servita all’intero schieramento. Tutti abbiamo capito che, se si va divisi, non si arriva da nessuna parte».

Intanto queste politiche determinano anche per voi un passo indietro.

«A Martina il Centrodestra è comunque maggioritario in termini di consensi. La città sostanzialmente vede finalmente di buon occhio un’aggregazione vera. In questa campagna elettorale ho parlato di una linea di credito che l’elettorato poteva aprire nei nostri confronti. Ed è avvenuto nonostante l’esito sfortunato del voto. In sostanza la città vuole un Centrodestra unito che sia alternativo all’attuale Centrosinistra. Secondo me la prospettiva dove misurarci può venire dalle future elezioni europee e regionali. Da lì si partirà per consolidare l’effettiva coesione del nostro schieramento». 

La verità è che l’ultima volta che il Centrodestra è stato veramente e lealmente unito fu nel 2002, quando fosti eletto sindaco al primo turno, riuscendo poi a durare i cinque anni del mandato: nessun altro sindaco c’è riuscito. All’epoca c’era una linea politica di riferimento: l’idea di andare oltre il Polo, in termini di coesione dei moderati, del compianto Pinuccio Tatarella.

«Ora come allora, ci vuole tanta tranquillità e moderazione. Occorre ritrovare la capacità di mediazione tra chi ha responsabilità di vertice. Moderazione nei toni, nei modi, nelle dichiarazioni sui media. La coesione politica è fatta di cose serie: sostanza dei provvedimenti, buona amministrazione, raggiungimento degli obiettivi sul territorio. Massima serietà: sempre. Non sono i messaggini su Facebook che possono spostare il consenso». 

Qual è il posto di Leonardo Conserva in questa situazione?

«Io sto cercando di dare un utile contributo a Fratelli d’Italia. Il gruppo di Martina vuole fare bene senza entrare in competizione speculativa con le altre forze politiche del Centrodestra. Il nostro intento è sederci al metaforico tavolo e rivendicare pari dignità con tutte le forze politiche. Non si deve mai dimenticare che una forza numericamente piccola può avere proprio quei voti che fissano la differenza tra il vincere o il perdere le elezioni. Perciò tutti meritano analogo rispetto e il mio scopo è contribuire a unire forze politiche il cui destino è giocoforza imparare a convivere e rispettarsi nella piena considerazione dell’identità di ciascuno: senza forzature, imposizioni e fughe in avanti. Insieme agli amici di Fratelli d’Italia sto cercando di costruire un percorso che recuperi coloro che si sono allontanati dalla politica e insieme i giovani che si affacciano all’elettorato attivo. Vediamo che scenari si apriranno in futuro».

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