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L'assessore e il pugno chiuso

di Redazione

13/06/2018 Attualità

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L'assessore e il pugno chiuso

 

Ha fatto discutere, negli ultimi due giorni, una foto sfocata circolata su vari media. Cattura l'assessore Tiziana Schiavone che nella basilica di San Martino, accanto a don Franco Semeraro per una cerimonia inerente la Festa dello Sport che vedeva presenti numerosi bambini e ragazzi, nel clima di partecipazione alza il pugno con chiaro incitamento alla vittoria sportiva. Subito c'è stato qualcuno che ha equivocato, o voluto equivocare, attribuendo al gesto un improbabile significato politico. Tanto è bastato per dare la stura sui social network a un profluvio di commenti, nel migliore dei casi di sprovveduti, contro l'assessore comunista. Anche se non è mancato qualcuno, notoriamente di destra, che ha collocato un filmato che toglie ogni dubbio sulla natura sportiva del gesto.

La verità è che in un'epoca di dilettantismo comunicativo che finisce spesso per trarre in inganno i fruitori dei media si aprono degli spazi immensi per i fomentatori di polemiche a chiaro indirizzo propagandistico. Per fare allora opera di chiarezza, ecco un campionario di pugni chiusi che, al pari di quello di Silvio Berlusconi nella prima pagina di Libero, un evidente incitamento agonistico con finalità politiche, assumono un significato diverso a seconda di chi li esprime.

Il pugno chiuso comunista o comunque di sinistra, o antifascista, che ha innanzi tutto un significato di riconoscimento e di militanza, è questo di Marco Rizzo. C'è anche quello di Fidel Castro e quello di Paolo Sollier, calciatore negli anni Settanta. Qui c'è un pugno chiuso del ministro Matteo Salvini, soddisfatto per il recente esito elettorale. E ancora Silvio Berlusconi replica e triplica il gesto della foto nella prima pagina di Libero. Una sua sostenitrice, invece, nonostante sia distratta da una telefonata, continua a incitare a vincere le elezioni per avere Silvio (Berlusconi) presidente (del Consiglio), come suggerisce la scritta sulla sua maglietta.

Insomma, in un'epoca di ampio sdoganamento dei segni di riconoscimento che in passato avevano un significato più agevolmente univoco, qualche sprovveduto come parecchi di quelli che hanno tacciato l'assessore Schiavone, con risentito pregiudizio, di essere comunista, potrebbe fare lo stesso con il leader di Forza Italia e con qualche suo sostenitore. Della serie: quanti giapponesi ci sono a Martina Franca che, aspettando l'invasione dei comunisti sui loro atolli, non si sono accorti della fine della guerra (fredda). 

Un pugno chiuso di chiaro significato politico ma non comunista, di sinistra, salviniano o berlusconiano è poi quello celebre dei velocisti statunitensi Tommie Smith e John Carlos, primo e terzo classificato nella gara dei 200 metri piani a Città del Messico nelle Olimpiadi del 1968. Il pugno chiuso nel guanto nero è una denuncia della discriminazione razziale e un segno di riconoscimento dell'orgoglio afroamericano.    

Ecco invece un campionario di pugni chiusi di sportivi che incitano alla vittoria con senso analogo a quello dell'assessore Schiavone: Valentino Rossi, Leonardo Bonucci, Marek Hamsik, Roger Federer, Mario Balotelli.   

Per finire, un suggerimento. La prossima volta, il pugno chiuso lo alzi don Franco. L'assessore Schiavone, invece, si dedichi all'omelia (scherziamo: si capisce, vero?).       

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di Giuseppe Chiarelli 14/06/2018

Ritengo che una dichiarazione in merito dell’assessore eliminerebbe la “libertà interpretativa “ del gesto.

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