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Francesco Pastore e i pediatri per l'emergenza

di Redazione

18/05/2018 Sociale

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Francesco Pastore e i pediatri per l'emergenza

 

Una settimana fa, nel seminario istituzionale a Bari e a Martina Franca, è stata costituita Pediatria per l’emergenza, associazione onlus il cui scopo è intervenire nelle situazioni critiche di rilevanza sociale che coinvolgano bambini. Francesco Pastore, noto concittadino pediatra da tempo impegnato nel volontariato che riguarda le emergenze della sua professione, ne è il primo presidente.   

Come funziona Pediatria per l’emergenza?

«È un’associazione di volontariato incardinata nella protezione civile. Interviene in tutti i casi, ad esempio una calamità naturale, in cui sia necessaria la figura del pediatra. In particolare: pediatri ospedalieri, pediatri di famiglia e infermieri pediatrici. Nelle prime ore dell’emergenza può esserci la necessità di disporre di infermieri pediatri e pediatri ospedalieri che si occupino di stabilizzare eventuali pazienti critici. Dopo le prime quarantotto ore possono invece essere necessari i pediatri di famiglia per avviare le attività ambulatoriali. In attesa che siano ripristinate quelle che intercorrono in condizioni normali, sono loro che portano avanti l’attività ambulatoriale nel luogo dove è stato necessario intervenire. Il nucleo pugliese di Pediatria per l’emergenza dovrà occuparsi delle situazioni critiche che dovessero verificarsi in Puglia. In caso di necessità, per intervenire in maniera rapida ed efficace, possiamo svolgere la nostra attività di soccorso anche nelle regioni vicine».   

Di quale personale e di quali mezzi dispone l’associazione?

Il personale è costituito dagli associati, per cui non è un problema. Per quanto riguarda le attrezzature, ho acquisito la modulistica necessaria e farò richiesta al presidente nazionale del materiale che serve per attrezzare il nucleo pugliese di Pediatria per l’emergenza. Occorre anche considerare che mezzi di trasporto, veicoli, tende, ospedali da campo ce li ha la Protezione civile, per cui verificherò le nostre necessità confrontandomi con il presidente nazionale. Per quanto riguarda invece le pratiche d’intervento, vi sono gli stage di formazione a cui ho partecipato diverse volte. Il prossimo lo faremo a Bologna». 

Cosa fate, nel concreto, in caso d’intervento?

«Se immaginiamo le grandi emergenze come un terremoto, nelle prime ore dobbiamo fare i conti con problemi di tipo infortunistico. Poi, successivamente, subentrano le situazioni di tipo psicologico: ad esempio, bambini che hanno perso uno o entrambi i genitori. Se l’intervento avviene in inverno, dobbiamo considerare le condizioni meteorologiche che favoriscono il raffreddamento, con ciò che ne consegue». 

Qual è l’impegno più gravoso?

«Probabilmente la situazione dal punto di vista psicologico. Perciò Pediatria per l’emergenza dispone di psicologi con una preparazione specifica che consenta di affrontare nella maniera più adeguata questi momenti critici». 

Il riconoscimento come primo presidente in Puglia è una soddisfazione personale.

«Sono contento di poter far parte di questo gruppo. Soprattutto spero che un nostro intervento non sia mai necessario: vorrà dire che non sarà successo nulla di grave».  

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