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Entusiasmo e cultura per la «Martina Angioina»

di Redazione

13/08/2018 Società

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 Entusiasmo e cultura per la «Martina Angioina»

 

Ieri è stata celebrata, tra entusiasmo e squarci di bellezza con l'evento Piano Lab, la festa civile Martina Angioina, istituita sei anni fa dall'Amministrazione comunale per rinnovare il riconoscimento istituzionale come paese del casale della Franca Martina, avvenuta il 12 agosto del 1310 da parte del principe di Taranto, Filippo I d’Angiò (1294-1331).

Ogni anno è ricordato un evento particolare inerente la storia della città. Ciò attraverso un convegno, la ristampa di documenti ed eventi culturali e musicali. Quest'anno il tema scelto a sfondo storico, d’intesa con il Gruppo Umanesimo della Pietra che collabora all’iniziativa, è Filippo I d’Angiò sotto la lente di Cesare Brandi. Quest'anno ricorre infatti il cinquantenario della pubblicazione del libro Martina Franca di Cesare Brandi (1906-1988), con foto del fotografo d’arte Ciro De Vincentis (1923-1991), edito dal celebre gallerista martinese Guido Le Noci (1904-1983). Il saggio, edito nel 1968, fu commissionato dall’ Amministrazione comunale con sindaco Alberico Motolese (1902-1991) al grande storico senese dell’arte.

«Il viaggio a Martina di Brandi e la sua opera rappresentarono un vero e proprio momento di discontinuità nella considerazione della città e del suo patrimonio storico-architettonico e paesaggistico, facendolo conoscere al grande pubblico» ha dichiarato Antonio Scialpi, assessore alle Politiche culturali. «La bellezza della terra di Martina fu descritta con impareggiabile maestria, attraverso pagine avvincenti che capovolsero lo sguardo sulla città angioina, suscitando meraviglia ed emozioni. Per questo si è ritenuto opportuno portare l’attenzione storiografica sul viaggio e la lettura di Cesare Brandi della nostra città, attraverso la ricerca dello storico dell’arte dedicata, seppur marginalmente, all’età di Filippo d’Angiò».

Il convegno, introdotto dal sindaco Franco Ancona e dallo stesso assessore Scialpi, ha previsto una relazione di Domenico Blasi, direttore del Gruppo Umanesimo della Pietra, l’intervento su Cesare Brandi dello studioso e saggista Aldo Perrone, le conclusioni dello storico dell’arte Francesco Semeraro. Piano Lab, festival diffuso organizzato dall'associazione La Ghironda per la seconda volta nelle giornate angioine, ha visto alternarsi oltre duecento pianisti, da musicisti del valore di Pasquale Mega a semplici appassionati di ogni età, nelle quindici postazioni con altrettanti pianoforti posizionati in diverse strade e piazze del centro antico. Giovanni Allevi ha presentato il suo libro L'equilibrio della lucertola, Solferino. Al pianoforte si sono alternati, tra gli altri, i talenti martinesi Massimo Carrieri e Guido Giaculli, il direttore artistico di Piano Lab Francesco Libetta, Amir Katz, Ilya Itin, Florian Noack, Josu de Solaun. «L’identità della città, le sue radici e la valorizzazione della bellezza dell’arte e del paesaggio di Martina costituiscono un punto fermo della nostra strategia di governo e Martina Angioina è ogni anno un appuntamento fondamentale».

Nella foto, il manifesto di Piero Angelini.

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