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Rifiuti: il Pd bacchetta il sindaco e l'assessore all'Ambiente

di Redazione

11/10/2023 Attualità

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Rifiuti: il Pd bacchetta il sindaco e l'assessore all'Ambiente

 

«Il Partito Democratico di Martina Franca ritiene opportuno evidenziare alcune perplessità emerse in merito allo studio del nuovo e imminente capitolato per la gestione dei rifiuti». Inizia così una nota, firmata dalla segretaria Alba Lupoli e dalla segreteria del partito di maggioranza relativa in Consiglio comunale, che suona come un altolà al sindaco Gianfranco Palmisano e all’assessore all’Ambiente, Pasqualina Castronuovo, entrambi dello stesso Pd, sulla proposta del capitolato per il nuovo appalto dei rifiuti.

«In un documento, votato dalla segreteria cittadina e dal direttivo del Partito Democratico, sono state evidenziate alcune criticità risolvibili solo attraverso un forte e chiaro indirizzo politico» continua la nota. «In particolar modo, il nuovo appalto rifiuti rischia di presentare carenze dettate dalla fretta e dalla necessità di smaltire un iter in tempi ristretti, essendo ormai prossimi alla scadenza del capitolato in vigore e al limite di una eventuale proroga tecnica».

Sullo sfondo, un braccio di ferro che risale ormai a quindici mesi fa, quando fu costituita l’Amministrazione Palmisano assegnando un settore delicato come l’Ambiente alla Castronuovo, moglie di Angelo Viesti, politicamente molto vicino all’assessore regionale Donato Pentassuglia di cui il sindaco è notoriamente un fiduciario. Dal Pd si propose una nomina assessorile che avesse delle competenze tecniche specifiche che, secondo i democratici, la Castronuovo, impiegata al Centro assistenza fiscale Martina Franca/Motolese dell’Associazione Pensionati Italiani, non avrebbe.

All’epoca il sindaco s’impose, suscitando aspre critiche. Dalla nota dei democratici viene fuori una possibile ragione concreta in relazione alle critiche di allora: «Il Partito Democratico esprime piena contrarietà alla raccolta porta a porta nell'agro perché non praticabile così come architettata nel nuovo capitolato rifiuti. Attuare una raccolta porta a porta soltanto nelle strade di campagna percorribili rischierebbe di generare maggiore confusione in una realtà complessa, disseminata di numerosi tratturi privati. Non possiamo permetterci di distinguere tra figli e figliastri».

Quest’ultima precisazione è un preciso riferimento alla volontà di voler assicurare la raccolta porta a porta, in particolare, a Carpari, contrada che è anche un bacino elettorale di Pentassuglia e degli stessi Palmisano e Castronuovo. Il problema è che, secondo i democratici, per fare il porta a porta in campagna ed evitare un aumento sproporzionato del costo complessivo non ci sarebbe altra strada che ridurre il servizio in città. In altre parole, beneficiare l’elettorato di Carpari potrebbe penalizzare buona parte dell’elettorato complessivo del Partito Democratico, oltre che la maggior parte dei martinesi.

La nota del Pd prosegue: «La raccolta porta a porta inoltre non rappresenta il futuro della differenziata. L'innovazione risiede in una maggiore qualità del servizio, incentivando i controlli, la tracciabilità e le isole ecologiche. Sarebbe opportuno potenziare la comunicazione per rendere più efficaci le azioni intraprese. Risulta infine necessario non fare passi indietro rispetto le migliorie e le buone pratiche di raccolta differenziata nel centro urbano sperimentate in questi anni». Infine: «Il Partito Democratico di Martina Franca auspica che l'Amministrazione Comunale possa accogliere queste sue richieste e comincerà un percorso di coinvolgimento e di ascolto dei cittadini per migliorare la raccolta rifiuti e la tutela ambientale del nostro territorio, continuando lungo la strada del dialogo tra città e campagna. La politica non deve cedere il passo e il primato ai tecnici»

La chiosa conclusiva è un riferimento a quello che, questa sera, potrebbe essere l’estremo tentativo del sindaco di far passare una proposta di appalto su cui, nell’ultima riunione di maggioranza, ha ricevuto la contrarietà compatta di tutti i gruppi consiliari: far intervenire il tecnico Pasquale Lepore, progettista incaricato dal Conai, il consorzio nazionale imballaggi che ha pagato il progetto, e fargli dire che la proposta non si può più modificare perché quelli erano stati gli indirizzi ricevuti. Da chi? Evidentemente, dal sindaco e dall’assessore all’Ambiente senza interpellare le forze di maggioranza, altrimenti non avrebbe senso la nota del Pd quando parla di criticità risolvibili attraverso un forte e chiaro indirizzo politico.  

Palmisano sta passando un brutto momento perché non si aspettava il diniego compatto di tutti i gruppi di maggioranza al porta a porta in campagna. Dicono che abbia telefonato ai consiglieri comunali a lui più vicini lamentando di essere stato sfiduciato. In realtà, sempre perché, diversamente, la nota del Pd non avrebbe senso, potrebbe essere stato lui, non si sa se spontaneamente o consigliato da Pentassuglia, ad aver tentato il colpo di mano.

Forse la situazione potrebbe causare un supplemento di spesa a carico del Comune se si dovesse chiedere all’ingegner Lepore d’integrare il progetto che ha elaborato. Di certo sarebbe preferibile a un progetto che, per problemi d’intesa tra l’esecutivo e i gruppi di maggioranza, e in particolare all’interno del Pd, può determinare un servizio di raccolta e di smaltimento dei rifiuti antiquato e con meno servizi in città.

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