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Pentassuglia e l'agricoltura in Puglia

di Redazione

13/10/2017 Puglia

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 Pentassuglia e l'agricoltura in Puglia

Donato Pentassuglia ha partecipato insieme al ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, al convegno Cisl e Fai Cisl sul tema Agroalimentare nel futuro. Il consigliere regionale del Partito Democratico ha evidenziato: «Se è vero come è vero che la nostra è una regione strategica sia sotto il profilo dell’Agricoltura sia dell’Alimentare, è pur vero che proprio in questo momento la Puglia sta vivendo un periodo di chiaroscuro e grandi contraddizioni».

Pentassuglia ha continuato: «Ci sono dati confortanti che vedono le aziende agricole crescere in quantità, sono circa seimila le nuove aziende con un incremento del 6,5%, ma anche in termini qualitativi. Basti pensare che il 50% dei giovani che hanno scelto d’investire loro stessi nelle nostre campagne e guardare all’Agricoltura come professione sono laureati. Questo significa che abbiamo saputo coniugare bene formazione e innovazione. Ma se vogliamo davvero aiutare il settore dobbiamo sburocratizzare l’accesso al credito: gli imprenditori agricoli devono poter avere un accesso più facilitato per consentire di poter lavorare nei campi con più tranquillità e liquidità».

Su questo argomento, il consigliere regionale si è soffermato: «Bancabilità ma anche informazione finanziaria: i nostri agricoltori devono poter contare su consulenti che li aiutino a utilizzare meglio sia le risorse pubbliche sia quelle del credito bancario, per non cadere nelle mani di chi approfitta di loro. È chiaro che tutto questo si raggiunge attraverso la formazione continua che nel settore agricolo significa anche conoscere i prodotti fitofarmaci e antiparassitari che vengono utilizzati». Inoltre: «Stiamo parlando di un doppio binario: uno riguarda la salute dell’agricoltore che ne viene a contatto e che va salvaguardata, ma anche quella del prodotto che viene irrorato. Per questo motivo la tracciabilità diventa una certificazione indispensabile sia per il produttore che per il consumatore, che per il lavoratore impegnato ad utilizzarlo».

Pentassuglia ha concluso: «Quella sul caporalato è un’ottima legge, ma spesso di difficile applicazione per la mancanza di mediazioni e contrattazioni sul territorio. Il caporalato si sconfigge, prima ancora che con le norme, con le sanzioni, con le leggi. Si sconfigge con la cultura. Nei campi non si va a lavorare a nero, né sottopagati, né come soldati arruolati da caporali: il lavoro nei campi è per sé stesso uno dei lavori più dignitosi e al quale bisogna dare giusto valore. Applichiamo le leggi, ma spieghiamole ai nostri agricoltori. Parliamo con loro utilizzando il loro stesso linguaggio. Rassicuriamoli che non li lasceremo mai soli e anche la legge sul caporalato diventerà per l’agricoltura una grande opportunità».

 

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