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Asili nido: salvaguardate le fasce più deboli

di Redazione

21/06/2018 Municipio

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Asili nido: salvaguardate le fasce più deboli

 

Aumenti esagerati delle rette degli asili nido comunali, come ha prospettato ieri un ex consigliere comunale con una nota inviata alla stampa? Eligio Pizzigallo, presidente della terza Commissione consiliare che si occupa dei servizi sociali, ha risposto oggi con una sua nota.

«La Commissione che mi onoro di presiedere ha aggiornato il regolamento degli asili comunali, fermo a quanto decretato da un lontano Consiglio comunale nel 1992» rileva Pizzigallo. «Le modifiche sono allineate a quelle vigenti a livello regionale. Si è voluto snellire la burocrazia con l’intento di favorire le fasce più deboli della popolazione rispetto a quelle più abbienti considerando il reddito Isee».

Il consigliere comunale dei LeAli per Martina precisa: «L’aumento diventa più significativo solo per redditi superiori ai quarantamila euro, ma comporta una importante agevolazione per le fasce più povere». Nella fattispecie, le famiglie con Isee da 0 a 2000 euro ne pagheranno venti compresi i pasti invece che 223 compresi i pasti. Quelle con Isee da 2001 a 7500, 58 euro. Quelle con Isee da 7501 a 10000, 50. Quelle con Isee da 10001 a 13000, 156 euro. Quelle con Isee da 13001 a 15000, 222. La spesa massima prevista è di 135 euro più l’80% del valore residuo della retta mensile prevista dall’unità di offerta.

Gli asili nido comunali sono tre: quello di via Guglielmi, aperto nel 1979, quello di San Francesco, aperto nel 1986, quello di via Serranuda, aperto l’anno dopo. Sono gestiti da altrettante cooperative sociali. I costi delle rette, ammortizzati per i redditi più bassi da buoni di servizio, sono stati fissati alcuni anni fa dalla Regione. L’intento fu di favorire la fuoriuscita degli educatori e degli operatori socio assistenziali sfruttati e sottopagati da condizioni di lavoro nero che si registravano in varie strutture pugliesi. Alle famiglie è richiesta una compartecipazione alle rette attraverso una graduatoria elaborata in considerazione delle fasce di reddito.  

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