Rette asili nido: un criterio equo e progressivo
di Redazione
24/06/2018
Municipio

Il Comune interviene sulla questione delle rette degli asili nido per l’anno educativo 2018-2019, delle quali nei giorni scorsi era stato segnalato, a quanto pare erroneamente, un notevole aumento.
«La volontà, condivisa da tutte le parti in causa, è sempre stata quella di continuare a sostenere i nidi comunali, contribuendo in maniera sostanziosa al mantenimento dell’offerta di tutti i servizi» precisa un comunicato stampa. Le nuove tariffe considerano «quelle fissate con la delibera di Giunta regionale n.901/2012, nell’intento di cercare il maggiore equilibrio possibile tra i costi di gestione del servizio e la disponibilità del nostro Comune a continuare ad assicurare un importante sostegno finanziario».
Nel concreto, le fasce Isee sono state ridotte da 62 a 10 «e sono stati uniformati i criteri di accesso e di compartecipazione rispetto a quanto previsto da diversi anni dalla normativa regionale di erogazione dei buoni servizio alle famiglie, disciplina ampiamente applicata anche sul nostro territorio da parte di tutti i nidi privati autorizzati al funzionamento, compresi anche quelli comunali affidati in concessione nella sola fascia pomeridiana di funzionamento».
«Martina Franca è uno dei pochi comuni in Italia che continua a investire denaro pubblico per i nidi, per la precisione parliamo di 552 mila euro per l’intero anno educativo» precisa Tiziana Schiavone, assessore ai Servizi alla persona. «Si tratta di una scelta politica non facile, visti i numerosi tagli agli enti locali effettuati nell’ultimo periodo, ma che continuiamo a garantire mettendoci tutto l’impegno. Abbiamo avviato, sin dal nostro insediamento, tutte le forme di partecipazione possibili e devo ringraziare di cuore per questo la Commissione consiliare, presieduta dal dottor Eligio Pizzigallo, che ha avviato un proficuo confronto con le cooperative e le famiglie per licenziare il nuovo regolamento, approvato tra l’altro all’unanimità dal Consiglio comunale».
L’assessore Schiavone evidenzia: «Le nuove rette garantiscono un sistema molto più equo per tutte le famiglie del territorio, garantendo il criterio della progressività e tenendo presente la capacità contributiva di ciascuno di noi, come prevede la Costituzione. Ben vengano le critiche, quindi, un po’ di meno le polemiche strumentali, considerando che molte famiglie che con il vecchio sistema avrebbero continuato a pagare per il nido, pasti compresi, 223 euro al mese, da settembre pagheranno quote che variano progressivamente dai venti ai 156 euro al mese. E che a tutte le famiglie con una certificazione Isee fino a quarantamila euro il Comune garantirà comunque l’integrazione della rimanente quota della tariffa».
La scelta politica della maggioranza di Centrosinistra, condivisa da parte dell’opposizione, ha riguardato
«l’obiettivo prioritario di tutelare le famiglie più deboli» si spiega nel comunicato stampa. Infine: «È facile notare come si realizzi un risparmio, anche notevole, per le famiglie economicamente più fragili che presentano una dichiarazione Isee inferiore ai 15 mila euro, mentre vi è un progressivo incremento rispetto alle tariffe prima applicate solo per le fasce di Isee superiori, considerando comunque che nel costo complessivo della retta sono compresi i pasti».
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Pietro Andrea Annicelli