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Don Franco Semeraro: San Martino e la pazienza per il bene

di Redazione

08/07/2018 Società

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Don Franco Semeraro: San Martino e la pazienza per il bene

La festa patronale offre l’opportunità di fare il punto sullo stato della coscienza collettiva e individuale dei martinesi. Ne abbiamo parlato con don Franco Semeraro, rettore della Basilica di San Martino e attento osservatore della realtà cittadina. 

Don Franco, che cosa vale chiedere a San Martino?

«A San Martino oserei chiedere di guarirci dalla autoreferenzialità. Dalla sicumera di sapere tutto e di giudicare tutto! Oserei chiedere la pazienza nel tessere fili di cittadinanza oltre le logiche del pregiudizio. Chiedo di liberarci dalla tentazione dell’approssimazione. Il coraggio del metterci in questione e di cogliere le sfide di una cultura, di una comunità umana, che cambia sotto i nostri occhi».

Papa Francesco in visita a Bari ha fatto venire in mente quell’idea di fede operosa che ha tanto contribuito alla storia e alla cultura di Martina. Franco Cardini ha sostenuto recentemente che, in questi tempi incerti, è lui il katechon, cioè la figura che, in termini sia politici che di fede, impedisce al male di manifestarsi pienamente. Cosa può dirci, come comunità, l’apostolato di Francesco?

«Francesco è un profeta scomodo: lo si applaude e lo si denigra! È il pastore del Vangelo che parla con i gesti, con le scelte in controtendenza, che fustiga l’abitudine alla vita cristiana che diviene irrilevante. Francesco paga sempre di persona. A Bari il valore del gesto è che la comunità cristiana è chiamata, oggi più che mai, a essere concorde nell’impegno per la pace, la riconciliazione, la cura delle ferite, il farsi carico degli ultimi, l’accogliere tutto intero il Vangelo. Bari ieri è stata la capitale dell’ecumenismo, della Chiesa una che accoglie senza se e senza ma il progetto di Gesù di Nazareth per una nuova umanità. I gesti di Francesco esigono una ricaduta nelle nostre comunità che devono liberarsi dalle abitudini, dal si è fatto sempre cosi. Per la festa di san Martino ho invitato a Martina Franca un testimone di speranza e di dolore, l’amministratore apostolico del Patriarcato latino di Gerusalemme, l’arcivescovo Pier Battista Pizzaballa. È venuto a Martina a poche ore dalla sua partecipazione all’incontro di Bari con i capi religiosi del Medio Oriente».

Rispetto al passato, a Martina sembra affermarsi uno spirito di solidarietà civica che lascia ben sperare: quando accade un danno volontario a un servizio o a un interesse pubblico, c’è qualche cittadino che altrettanto volontariamente interviene per rimediare. Come commenta questa tendenza?

«Il bene e la generosità sono più forti e tenaci del male e della incoscienza. Il gesto dell’imprenditore che ha riparato il danno nei confronti degli alunni della Marconi è in questa linea: il male si vince con il bene. È ormai il criterio vincente che deve guidare una nuova forma di virtù civiche. Ricomporre il tessuto virtuoso della comunità è una sorta di sfida positiva e propositiva».

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