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Direttore Pietro Andrea Annicelli

Prima i martinesi: che sciocchezza!

di Pietro Andrea Annicelli

06/09/2018 Editoriale

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Prima i martinesi: che sciocchezza!

 

«Dove va la zuppa, vanno loro». Questa frase di tanti anni fa del vice questore Michele Giudice, nomen omen, si attaglia perfettamente anche al momento politico attuale. Il partito sulla cresta dell'onda (fino a quando?) è la Lega di Matteo Salvini, l'ex comunista padano del centro Leoncavallo di Milano. E anche a Martina Franca c'è la corsa per fregiarsi del nuovo logo con Alberto da Giussano: pazienza se, per la storia, è un personaggio fake ...

Nulla di nuovo sotto il sole, si potrebbe dire, se l'esordio comunicativo della Lega a Martina come forza nazionale di governo trainante il Centrodestra non fosse stato vago e un po’ demenziale. Parafrasando senza nessuna fantasia lo slogan sovranista di Salvini in (apparente) contrapposizione all'Europa, i suoi fan locali hanno ideato una ridicolaggine semantica. Che cosa significa prima i martinesi? Prima quando, dove, come e perché? E come mai non hanno aggiunto, anche, prima quelli di Martina? La questione si fa intricata. 

Il manifesto in sé supera, in autolesionismo, quello per le comunali d'un anno fa del bravo Eligio Pizzigallo. Ritraendolo in maglioncino scuro a giugno con una predominante colorazione fosca intorno, senza sorriso e con lo slogan inopportuno e pretenzioso è tempo di crescere, gli spin doctor stravolsero l'immagine, e la sostanza, del ragazzo simpatico, umile e affabile che Eligio ha continuato ad avere ed essere negli anta. L'hashtag programmatico che i salviniani hanno messo a stretto contatto semantico con le espressioni + tasse e + disservizi che attribuiscono all'Amministrazione Ancona, ben separata però nell'assetto grafico da un = (uguale matematico), fanno sembrare che sollecitino i martinesi a venire prima ... nell'avere più tasse e disservizi!

 

Ma questo è il minimo. Lo sproposito imperdonabile è proprio quel prima i martinesi. Chi sono i martinesi? In teoria, quelli che abitano a Martina o che sono di Martina. Quindi i residenti e i nativi. Tutto chiaro? Neanche per sogno.

Ci sono i martinesi a Milano, quelli a Locorotondo e quelli nel mondo: vengono prima pure loro? E dove? Di chi? E per che cosa? A Martina o anche dove stanno abitualmente? E quelli di Martina, cioè che vengono da Martina senza magari esservi nati? Vengono prima o dopo? 

Non ci sarebbe stato alcun dubbio, ai tempi della rivalità calcistica tra il Martina e il Fasano, chi sarebbe venuto prima e dopo nelle rispettive trasferte. Ma nei ristoranti? A far benzina? Alle poste e nei supermercati? E poi, uno viene prima e dopo nel rispettivo stadio o anche nel resto dell'una e dell'altra città? Che rompicapo ...

Ma come si distingue un martinese? Ah, questa è facile: i martinesi si conoscono tutti. Ci credete? Io no. Poteva forse valere sessant'anni fa quando, mi raccontò Nico Blasi, erano ancora frequenti i matrimoni tra cugini. Ma uno come Donato Pentassuglia, residente a Carpari, campagna di Martina, domiciliato a Locorotondo, più vicino alla casa dove si va a coricare la sera che all'abitato di Martina, che cos'è? Un oriundo?

Prima i martinesi fa tanto venire in mente un certo difetto che il compianto Nico Indellicati, sottraendo l'espressione all'esoterismo, aveva reso con un neologismo a stretta valenza territoriale: martinismo. Ovvero, una certa tendenza a mettere al centro del mondo il colore locale. Anche questo, però, è relativo. Ad esempio: come considerare i crispianesi? Sono più affini ai martinesi dei locorotondesi, magari perché condividono il piano sociale di zona e l'appartenenza alla stessa provincia? Ma Locorotondo è più vicina: non viene comunque prima? E poi, il suo sindaco è sposato con una martinese ed è imparentato con Pentassuglia: non è un po' martinese anche lui?

Se a Locorotondo viene sicuramente prima perché è il primo cittadino, a Martina verrebbe prima di chi? E il sindaco di Martina che si chiama Franco Ancona, ad Ancona viene prima o è come tutti gli anconetani? A voler dare ragione ai salviniani di Martina, ad Ancona (città) dovrebbero venire prima gli anconetani di Ancona (sindaco). Ma perseverando nel dilemma, tutto si riduce a: trentatré trentini entrarono a Trento ..

Il disastro più grande che costoro non hanno considerato è: se tutti i quartieri e le contrade decidono che vengono prima loro, come va a finire? Chi è primo dove? E chi è secondo? Chi terzo? Prima gli uomini o le donne? Le donne o i bambini? I giovani o i vecchi? I belli o i brutti? Prima la maggioranza o, per fair play, le minoranze? La questione rischia di assumere caratteristiche completamente opposte all'originaria volontà unificante che indusse a suo tempo Raffaele Fitto a fondare La Puglia prima di tutto. All'epoca si trattava di rappresentare un popolo: i pugliesi. Adesso si rischia che venga fuori qualcuno che presenti la lista Prima di tutto io ...    

Insomma, Angioletto Gianfrate, che ha il merito o il demerito, a seconda dei punti di vista, di aver importato per primo Salvini a Martina, ha il dovere di fare chiarezza. Con tutti questi aspiranti neo leghisti a caccia di visibilità e prebende elettorali, se non si decide subito chi viene prima la Lega potrebbe sfasciarsi. Sarebbe anche interessante conoscere i dati concreti che hanno indotto i salviniani a dire che, con l'Amministrazione Ancona, ci sarebbero state più tasse e disservizi. Altrimenti resta il dubbio che a essere fake sui loro manifesti non sia solo Alberto da Giussano. 

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