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Addio Ludovico Vico

di Redazione

08/09/2021 Attualità

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Addio Ludovico Vico

 

Se ne va un altro esponente storico della Sinistra post berlingueriana. Ludovico Vico, già deputato de l’Ulivo e del Partito Democratico nonché sindacalista della Cgil, è morto a sessantanove anni in seguito a una malattia.

Alla Camera dal 2006 al ‘18 con un intervallo di due anni tra il ‘13 e il ‘15 perché primo dei non eletti (vi rientrò poi in seguito alle dimissioni di Massimo Bray, attuale assessore regionale alla Cultura), Vico è stato un protagonista dello scenario politico e civile ionico dagli anni Ottanta. Fece scalpore, quando furono diffuse nel novembre 2012 le intercettazioni telefoniche riguardanti il caso Ilva, la sua consuetudine con il manager Gerolamo Archinà. L’allora deputato non è però stato indagato nell’inchiesta della magistratura tarantina sul siderurgico.

Funzionario del Pci fino al 1991, poi nel Pds e infine nei Ds prima dell’adesione al Partito Democratico, Vico era nato a Taranto da famiglia di Manduria. Risiedeva a Matera, ma manteneva i legami con il territorio. Protagonista di battaglie sociali e civili, in particolare per la cultura della legalità, quattro anni fa fu costretto a rifugiarsi in un’auto, poi presa a pugni e a calci, a causa dell’aggressione di manifestanti no-vax in seguito all’approvazione della legge che fissa l’obbligatorietà dei vaccini.

Antonio Scialpi così lo ha ricordato sul suo profilo di Facebook: «Perdiamo una persona molto preparata e impegnata sul piano civile sindacale e politico. Ci conoscevamo da giovani studenti universitari. Poi ho apprezzato il suo impegno sindacale a fianco dei lavoratori e, successivamente, quello politico e parlamentare. Molto sensibile sui temi tra politica ed etica, sulla questione morale e sulle gravi contraddizioni ambientali dello sviluppo industriale di Taranto. Pur con punti di vista talora differenti, eravamo rimasti molto amici. Sempre pronto, disponibile, attento alla cultura. Presente a Martina quando c'era bisogno di interventi parlamentari impegnativi. Lo avevo invitato nel 2020 per ricordare l'amico inseparabile Vito Consoli, a trenta anni dalla sua morte, ma un intervento chirurgico impedì la sua presenza. Ora ci guardano dal cielo»

Giovanni D’arcangelo, segretario Cgil Taranto: «Un uomo di altri tempi si dice in questa epoca. Proprio così: un uomo rigoroso e sensibile, un uomo che quando parlava di sviluppo del territorio non si inventava aggettivi particolari, ma parlava di lavoro, del lavoro delle persone, delle operaie e degli operai. Ho tanti ricordi personali e collettivi, come tanti di noi. Quello un po’ più intimo è che dopo una discussione telefonica mi chiamò il giorno dopo per vederci e per farci una chiacchierata per chiarire. Non me l’aspettavo, mi sorprese. Non mi aspettavo che una persona parecchio più grande di me e con il suo bagaglio di esperienze, molto più ricco del mio, facesse una cosa del genere. Riempì il posacenere di sigarette nel giro di neanche un’ora. Alla fine, ci salutammo con un sorriso e una pacca sulla spalla. Un dirigente di grande valore, un uomo dal quale si poteva solo imparare. Il bene e il valore di quello che si rappresenta viene prima di ogni cosa».

Anche Gianfranco Chiarelli, con Vico alla Camera da deputato di Forza Italia, oggi vice coordinatore regionale della Lega, ha ricordato l’avversario politico: «Non può che suscitare sorpresa e sgomento la notizia della prematura scomparsa dell’onorevole Ludovico Vico. Politicamente su fronti opposti, abbiamo condiviso per una legislatura l’esperienza in Parlamento. Nell’esprimere il mio cordoglio alla famiglia, ho il ricordo, e ne offro testimonianza, di una persona colta, gentile, coerente, dai toni sempre misurati».

Pietro Andrea Annicelli e gli amici di Cronache Martinesi ricordano, commossi, l'impegno civile e politico di Ludovico Vico e partecipano al dolore dei suoi familiari.

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