Trasporti eccezionali: Marraffa stupisce ancora
di Redazione
13/01/2019 Economia
«Non c’è differenza tra il Meridione e il Settentrione quando si lavora con impegno, competenza e serietà come fanno i miei collaboratori». È un Michele Marraffa sensibilmente soddisfatto quello che risponde al telefono di ritorno da Mantova. La sua squadra, realizzando un trasporto eccezionale per il cliente FBM Hudson Italiana, è riuscita a consegnare nei tempi previsti presso il porto fluviale di Mantova un enorme condensatore lungo ventotto metri. Una chiatta lo ha trasportato al porto di Marghera e da lì prenderà la strada per l'Asia: servirà a produrre fertilizzanti.
«In questa impresa ci ho messo l'esperienza di tutti i miei quarantadue anni di lavoro nel settore, di cui quindici dedicati ai trasporti eccezionali» dice Marraffa. Non è stato né il più voluminoso né il più pesante tra quelli di cui si è occupata la Marraffa Srl. «La sua particolarità è consistita nella capacità di far snodare un convoglio così lungo, trasportando un pezzo pesante quattrocentoventi tonnellate, attraverso la strada statale. E, soprattutto, portarlo a destinazione superando una cinquantina di rotatorie. C'è voluto, a monte, uno studio ingegneristico molto accurato e meticoloso. La raccolta dei dati per la progettazione è iniziata tre anni fa».
I numeri spiegano molto. Un convoglio lungo circa settantacinque metri, con quattrocento ruote, composto da due trasportatori modulari semoventi con venti assi ciascuno, supportati da una motrice zavorrata e installata all’occorrenza per aumentare la velocità nei tratti in salita. Peso complessivo: circa seicento tonnellate. Un apparecchio autoportante, il condensatore gigante, pesante quattrocentoventi tonnellate, era caricato su delle ralle girevoli della capacità di trecento tonnellate ciascuna. Oltre nove mesi di progettazione e venticinque persone tra tecnici, staff e personale operativo hanno attuato uno dei più grandi trasporti eccezionali che abbiano mai percorso le strade italiane.
«Grazie all'accurato lavoro ingegneristico e alla preparazione del nostro staff, il macchinario trasportato ha potuto effettuare senza difficoltà tutte le curve del percorso poggiando il suo peso solo su due ralle. Ciò grazie a uno studio specialistico sugli assi e sulle ruote, ognuna delle quali era autonoma e in grado di sterzare per trecentosessanta gradi» spiega Marraffa, la cui azienda è l'unica in Italia a disporre di questa tecnologia. Partito il 20 dicembre da Terno d'Isola, in provincia di Bergamo, il convoglio si è mosso per 189 chilometri, sempre nelle ore notturne per evitare il grande traffico, alla velocità di circa tre chilometri orari. È giunto a destinazione verso le 3.30 dell'11 gennaio dopo la pausa per le festività natalizie.
L'impresa potrà ora, nell'albo d'oro della Marraffa Srl, fare il paio con quella di quattro anni fa: il trasporto d'un enorme impianto di seicentocinquanta tonnellate dallo stabilimento Modomec di Massafra al quinto sporgente del porto di Taranto. Si trattò del più grande trasporto eccezionale su viabilità pubblica mai eseguito in Puglia e il secondo in Italia.
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Pietro Andrea Annicelli