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Luciano Violante e il Manifesto per la fiducia all'Italia

di Redazione

19/08/2020 Cultura

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Luciano Violante e il Manifesto per la fiducia all'Italia

 

     Il 20 agosto alle 19.00, presso il Villaggio Sant’Agostino a Martina vecchia, Luciano Violante, presidente della Fondazione Leonardo (nella foto con la consigliera comunale Arianna Marseglia), illustrerà il Manifesto per la fiducia all’Italia presentato al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e al quale hanno aderito illustri personalità tra cui il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.

     Il Manifesto è stato pubblicato da Il Foglio il 21 luglio scorso, ricevendo larghi consensi e adesioni tra cui il Comune di Martina Franca. Esso nasce dall’esigenza di ripensare la ripresa dopo la pandemia come un momento di svolta nella storia d’Italia indicando un orizzonte strategico secondo il principio di responsabilità verso le generazioni future.

     All’iniziativa, organizzata dall’Assessorato ai Beni culturali, interverrà il sindaco, Franco Ancona, che porterà il saluto della città, e l’assessore Antonio Scialpi che coordinerà il dialogo dei giornalisti Annalisa Latartara e Pietro Andrea Annicelli con il presidente Violante. L’ingresso al Villaggio Sant’Agostino è su prenotazione fino a un massimo di cinquanta persone nel rispetto della normativa anti Covid.

Di seguito, le ragioni dell’adesione di Luciano Violante al Manifesto per la fiducia all’Italia.

     «La Fondazione Leonardo-Civiltà delle Macchine orienta la propria attività verso le culture e le tecnologie che serviranno per futuro; ha perciò scelto la fiducia come principale linea guida. Senza fiducia non c’è futuro. Il tema non può essere circoscritto all’attività di una Fondazione; dovrebbe diventare, col tempo, e con la collaborazione di tanti, una linea guida per l’intero Paese. Dieci personalità, quattro uomini e sei donne, impegnate per il progresso civile, a vario titolo e con riconosciuto prestigio umano e professionale, hanno accettato l’invito a sottoscrivere un manifesto per la fiducia allo scopo di avviare una discussione pubblica sulle azioni da compiere per rendere quel principio concreto ed efficace. I tempi premono.

     La nuova fase segnata dal declino del covid19 può diventare una straordinaria occasione di cambiamento. Sarà infatti veramente diversa dal passato solo se ci saranno politiche di fiducia degli apparati pubblici nei confronti dei cittadini. Lo storia delle difficoltà del nostro Paese è in gran parte determinata da leggi e comportamenti contrassegnati dalla sfiducia e dal sospetto. Leggi prive di confini; incertezza sui limiti delle responsabilità penali, amministrative e contabili; effetti criminalizzanti connessi a comunicazioni giudiziarie ormai solo teoricamente dirette a tutelare il cittadino; interdizioni e perdita del controllo di aziende sulla base del semplice sospetto. La pubblica amministrazione, che dovrebbe fare opere, è costretta a fare procedure.

     È necessario girare pagina. La semplificazione deve rendere semplice la vita dei cittadini e delle imprese. Non una semplice riduzione di adempimenti ma un approccio completamente nuovo, fondato appunto sulla fiducia. Non limitarsi al restyling, ma accantonare il vecchio e varare una stagione di regole chiare nella forma, ridotte nel numero. Poche regole e molta fiducia. È probabilmente necessario procedere subito per eccezioni e sospensioni dedicate a campi ristretti; ma occorre determinare un piano che successivamente investa tutto il resto. Altrimenti il vecchio divorerà lentamente e inesorabilmente il nuovo. C’è il problema della mafia e della corruzione. È vero e non va ignorato, assolutamente; ma non può diventare l’alibi per moltiplicare burocrazie e immobilismi sostanziali. Non possiamo perdere l’obbiettivo di far andare avanti il Paese. Se il Paese non produce, usura, corruzione e intermediazione mafiosa crescono a dismisura. Se il Paese si sviluppa, crescono anche senso di comunità, educazione alla legalità, valori civili e disponibilità verso il futuro.

     Certo, occorre coraggio. Ma le crisi si superano solo con il coraggio. Dobbiamo agire in modo che domani qualcuno possa essere grato a questa generazione».

 

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