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Direttore Pietro Andrea Annicelli

Antonio Scialpi e gli studenti a scuola

di Redazione

24/10/2020 Sociale

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Antonio Scialpi e gli studenti a scuola

 

Questa mattina «in via del tutto eccezionale anche se non di nostra competenza, ma per il bene che vogliamo alla scuola», scriveva ieri Antonio Scialpi, assessore ai Beni culturali e al Diritto allo studio, sulla sua bacheca di Facebook, c’è stato un tavolo tecnico tra i dirigenti delle scuole superiori di Martina, gli amministratori comunali, i responsabili dell’azienda Miccolis che si occupa del trasporto in città nonché delle Ferrovie del Sud Est e del Consorzio provinciale di trasporto. Ciò per verificare la situazione dei trasporti degli studenti a un mese dalla riapertura delle scuole.

Che bilancio trarre di questo primo mese a scuola?

«Noi, come Amministrazione comunale, durante l’estate abbiamo lavorato avendo come priorità riportare gli studenti nelle scuole: per primi i bambini in quelle dell’infanzia e nelle primarie, poi i ragazzi nelle secondarie di primo grado, infine i giovani nelle superiori. I bambini sono stati una priorità strategica perché hanno sofferto tantissimo per la chiusura delle scuole l’8 marzo con il lockdown. Per loro la didattica a distanza è inefficace: soprattutto per i più piccoli e per quelli del biennio delle scuole primarie. Ovviamente siamo riusciti a garantire il ritorno degli studenti nelle scuole grazie alla collaborazione dei dirigenti e del personale scolastico. Nelle superiori, due istituti, il Tito Livio e il Majorana, hanno scelto la didattica alternata poi raccomandata dal governo in tutta Italia. L’Istituto Leonardo da Vinci ha invece preferito la didattica in presenza degli studenti scomponendo le classi. Da lunedì, come è stato stabilito da un’ordinanza del presidente della Regione, Michele Emiliano, l’ultimo triennio delle secondarie di secondo grado farà la didattica a distanza: nella riunione di oggi abbiamo verificato le criticità. Esprimo una valutazione positiva anche per la concertazione avviata sui trasporti, un dialogo non facile per le molteplici esigenze da conciliare. I nostri dirigenti scolastici sono stati bravi a diversificare gli orari d’entrata nelle diverse scuole in maniera intelligente e illuminata fino alle 9.00, come ora raccomanda di fare il governo».

Il problema del trasporto degli studenti è essenziale in un territorio vasto come quello di Martina.

«Voglio rassicurare i cittadini che sui mezzi di trasporto gli studenti viaggiano con la capienza pari all’80% dei posti seduti e in piedi, come prevedono le norme. Ci sono controlli da parte delle forze dell'ordine. Gli autisti sono responsabili e da remoto vengono monitorati ingressi e uscite. Dobbiamo considerare, ogni giorno, una popolazione studentesca di tremilacinquecento bambini e bambine, ragazze e ragazzi, che provengono da oltre dieci comuni di tre province diverse: è la Valle d’Itria, con Martina al centro della Puglia, che fa da baricentro. Oltre quattrocento bambini abitano in campagna, trecento chilometri quadri di territorio, e noi dobbiamo assicurare il loro diritto allo studio. Un mio punto di vista critico, ferma restando la collaborazione che riceviamo da aziende, enti e istituzioni, è la necessità di rafforzare il trasporto regionale utilizzando anche gli autobus delle agenzie turistiche per rafforzare il trasporto urbano ed extraurbano. Soprattutto quest’ultimo trasporto già prima della riduzione della capienza dei mezzi per assicurare il distanziamento soffriva una condizione di sovraffollamento e di ritardo. È successo che si è manifestata l’esigenza di tornare a prendere degli studenti che non potevano accedere alla corsa perché in sovrannumero e non è stato possibile. Dobbiamo evitare che queste situazioni si ripetano».

Finora, nonostante qualche problema occasionale che si è riflesso dall’esterno, il Covid non è entrato nelle scuole.

«Subito dopo il lockdown la mia idea e quella dell’Amministrazione comunale è sempre stata che i bambini, soprattutto loro, dovessero ritornare a scuola. Ci siamo riusciti e di questo siamo molto soddisfatti perché, come ho detto, abbiamo potuto avvalerci della convinta collaborazione delle famiglie, dei docenti, delle direzioni delle scuole. Sono sempre più convinto che le scuole sono al relativamente al sicuro dal contagio e ce la stiamo facendo. Certamente ci può essere qualcosa che non va, ma sono problemi che vengono dall’esterno dell’ambiente scolastico. Per una maggiore sicurezza occorre un più serrato controllo svolgendo della prevenzione anche in famiglia attraverso una maggiore prudenza. La prima ondata della pandemia ci ha toccato molto marginalmente, mentre questa seconda ondata sta facendo registrare una lenta penetrazione del contagio anche nella Valle d’Itria. Chiudere tutto di nuovo è facilissimo, però i danni che la didattica a distanza può arrecare alla formazione culturale, psicologica, sociale delle nuove generazioni sono incalcolabili e si potranno constatare soltanto nel tempo. Perciò la nostra strategia è e rimane mantenere quanti più studenti possibili nelle classi cercando di rendere la città più sicura. Non dobbiamo stancarci di richiamarci a norme di buon senso che valgono per gli adulti, ma anche per i giovani e i giovanissimi». 

Intanto la cultura ne risente.

«Finora è andata benissimo l’estate e anche la prima parte dell’autunno. È chiaro che da qualche giorno le cose sono cambiate e le nostre attività culturali ne risentiranno un po’. Non avremo per qualche tempo convegni, seminari, presentazioni di libri se non da remoto via internet: ci stiamo attrezzando. Ci sarebbe stato, senza la pandemia, un autunno pieno d’iniziative culturali. Vedremo che cosa sarà possibile fare in considerazione della nuova normativa. Certamente sono prioritari la sicurezza dei cittadini e la possibilità per gli studenti di frequentare le scuole: sono i valori più alti verso i quali è concentrato, come amministratori, il nostro sforzo maggiore».

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