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Direttore Pietro Andrea Annicelli

Valentina Lenoci: «Rifiuti, stiamo lavorando per un servizio più efficiente»

di Redazione

31/08/2018 Municipio

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Valentina Lenoci: «Rifiuti, stiamo lavorando per un servizio più efficiente»

 

Valentina Lenoci ha rilevato la delega all'Ambiente quattro mesi fa in seguito al mancato rientro come assessore di Stefano Coletta dopo le dimissioni. Un bilancio provvisorio riguardante la gestione del nuovo servizio di raccolta dei rifiuti è quindi opportuno anche in considerazione del primo anno trascorso in cui a occuparsene è stata l'Amministrazione comunale scaturita dal voto del giugno 2017.

A che punto è la situazione che ti sei trovata ad affrontare in primavera?
«Il nuovo servizio di raccolta porta a porta è partito in alcuni quartieri della città ancora prima dell’arrivo di questa Amministrazione. Ciò ha significato che tutta la fase precedente all’avvio, che avrebbe dovuto vedere l’Amministrazione impegnata a dialogare, quasi uno a uno, con i singoli utenti per individuare le soluzioni per le varie esigenze, è completamente saltata durante la gestione del commissario straordinario. Insediata l’Amministrazione, si è cercato e si cerca tutt’ora di dialogare. Ma con uno sforzo enorme perchè si tratta di modificare non solo le abitudini dei cittadini, ma soprattutto di chiedere all’azienda d'intervenire e modificare l’organizzazione del servizio già avviato. Tutto si può fare e stiamo lavorando per contemperare le varie esigenze. Per quanto concerne la campagna, con il nuovo direttore dell’esecuzione del contratto ci siamo dati tempo fino al termine dell’estate per valutare, dati alla mano, l’efficienza del servizio. Si tratta dunque si aspettare ancora qualche giorno per tirare le somme e capire se il servizio, così come è stato originariamente pensato, sia effettivamente adeguato. A oggi posso dire che, su alcuni aspetti, sono molto scettica. E stiamo già pensando a delle possibili soluzioni. C’è comunque da dire che, nonostante le molteplici problematiche, il servizio ha prodotto importanti risultati in termini di percentuali di raccolta differenziata che si sono ottenuti grazie a tutti quei cittadini che quotidianamente s'impegnano e si prendono cura della città. A loro va il nostro grazie».

Il sindaco ha detto: “Il servizio non è del tutto soddisfacente un po’ per i suoi limiti, un po’ perché portare a regime un cambiamento d’abitudini così radicale è faticoso e suscita critiche inevitabili”. Quali sono questi limiti?
«Onestamente penso che il limite più grande fino a questo momento sia stato non pretendere il massimo dall’azienda aggiudicatrice dell'appalto. Mi spiego meglio. Il capitolato speciale d’appalto, che è parte integrante del contratto che il Comune ha firmato con il raggruppamento temporaneo d'imprese tra cui la Monteco, prevede espressamente all’articolo 2 gli obiettivi che devono essere raggiunti attraverso il servizio. E tra questi, oltre al raggiungimento di livelli di raccolta differenziata e la riduzione della produzione dei rifiuti, c’è anche e soprattutto il “miglioramento degli standard di qualità, efficienza ed efficacia dei servizi erogati con contestuale contenimento dei costi da porre a carico dell’utenza”. Non mi sembra che la situazione, ad oggi, sia proprio questa. L’Amministrazione comunale, attraverso il responsabile unico del procedimento e il direttore dell’esecuzione del contratto, oggi interno, ha gli strumenti per ottenere una corretta esecuzione del contratto stesso. Fin da subito abbiamo segnalato all’ufficio alcune criticità, molte delle quali segnalate direttamente dai cittadini ai noi amministratori. Non è un percorso semplice passare dal modello cassonetto al modello raccolta differenziata. Cioè, dal principio per cui produco rifiuti e li getto via mischiando tutto, esco di casa e mi sbarazzo immediatamente degli stessi rifiuti, al principio per cui li produco, li seleziono, li getto via nel giorno previsto. Si tratta d'un bel cambiamento. Non tutti i cittadini hanno la stessa sensibilità. E, di conseguenza, non tutti rispondono allo stesso modo. Sono sicura che pian piano il processo coinvolgerà in modo attivo tutti i martinesi».

Che cosa è possibile fare per raggiungere una situazione potenzialmente ottimale?
«Indubbiamente il Comune deve fare il suo eliminando le criticità. E può farlo solo attraverso un dialogo serio con l’azienda che porti alla riduzione degli sprechi e al potenziamento di quei servizi che oggi sono in sofferenza. La macchina amministrativa, ora, sa che risolvere queste criticità è la priorità di questa Amministrazione. Con l’assessore al Personale, Vito Cramarossa, stiamo lavorando per costruire un ufficio ambiente che abbia al suo interno le varie competenze richieste, eliminando anche i ritardi a volte accumulati dal dialogo tra l'ufficio ambiente e la Polizia municipale. Occorre un atto formale e ci stiamo lavorando. Ci siamo serviti di queste settimane per fare una ricognizione della situazione attuale. Abbiamo già predisposto un piano d’azione e interverremo, punto per punto, su tutte le criticità».

Che cosa dobbiamo attenderci in futuro per quanto riguarda le caratteristiche e la qualità del servizio?
«Nelle prossime settimane ci saranno importanti novità. L’obiettivo è pretendere il massimo dall’azienda. Lo ripeto: punto per punto proveremo a intervenire sulle criticità del servizio».

Oltre trecento multati per il lancio del sacchetto dei rifiuti, a volte con tanto di riprese video e fotografie, sono pochi o tanti? Perché la gente lo fa?
«Il dato è in continuo aggiornamento: la Polizia locale, da questo punto di vista, ha svolto un ottimo lavoro e sono sicura che continuerà a farlo. Stiamo aumentando il numero delle fototrappole non solo in campagna, ma anche nel centro abitato. Come ho detto, fare la raccolta differenziata comporta un sacrificio. Si tratta anche di educazione. E se la situazione è quella che vediamo nelle nostre campagne, vuol dire che abbiamo ancora tanto da lavorare per sensibilizzare maggiormente i cittadini. L'avevo detto prima: sul servizio rifiuti in campagna c'è da fare una valutazione seria per verificare se risponda alle esigenze di tutti i cittadini o se saranno necessari dei correttivi».

C'è stata la sensazione, per certi aspetti, che almeno all'inizio dell'attività amministrativa sia stata messa in atto da qualcuno una sorta di regia politica nell’abbandonare almeno una parte dei rifiuti. Come se ci fosse dell’ostilità sorda verso l’Amministrazione comunale o verso l’allora assessore all’Ambiente, Stefano Coletta, che aveva seguito istituzionalmente l’appalto durante la precedente Amministrazione Ancona. Sembrava che i cambiamenti dessero fastidio e si volesse screditare chi cercava di attuarli. Del resto sono noti gli interessi cospicui che gravitano, in genere, sul servizio rifiuti. Avete avuto, come amministratori, la stessa impressione?
«Non so se ci sia stata o ci sia una regia politica dietro il fenomeno degli abbandoni: se lo sapessi con certezza, avrei già provveduto a formalizzare una denuncia alle autorità competenti. Se questo avviene, chi mette in opera queste strategie dovrebbe vergognarsi e basta. Onestamente, di fronte agli abbandoni, mi sento si ferita, ma come cittadina a prescindere dal ruolo che attualmente ricopro. Si tratta della mia città. E se la deturpi, mi offendi nella misura in cui mi arrechi un danno ambientale e d’immagine. Dubito che i turisti che sono venuti a Martina in queste settimane d'estate abbiano apprezzato certe zone della nostra campagna dove erano stati abbandonati i rifiuti. Nelle settimane scorse mi è arrivata la segnalazione di due cittadini che avevano colto in flagrante un esponente cittadino d'un partito che abbandonava i rifiuti. E qualche giorno prima la notizia che i vigili avevano sanzionato un consigliere comunale di minoranza. Non so se questi episodi siano riconducibili a una strategia politica. A prescindere da ciò, ogni cittadino dovrebbe dare l’esempio, specialmente chi ricopre un ruolo istituzionale o politico. A mio avviso dovrebbero chiedere scusa per primi ai loro elettori che, insieme a tutti i martinesi, pagheranno in bolletta il costo di quell’abbandono».

Quanto conta la qualità del servizio e quanto la buona volontà e l’educazione dei cittadini?
«Vanno di pari passo e dobbiamo lavorare molto su entrambi gli aspetti della questione. Faccio un esempio. Più volte la stampa locale ha ripreso la situazione non ottimale del centro storico nei giorni scorsi. A fronte d'un incremento dei visitatori, che c'inorgoglisce, non c’era un sistema di accoglienza adeguato per i cestini, per la pulizia del basolato e altre situazioni. Sono d’accordo e, come ho detto, l’azienda aggiudicataria del servizio ha un obbligo di risultato che, a mio avviso, finora non ha garantito. Il responsabile unico del procedimento e il direttore dell’esecuzione del contratto faranno all’azienda le opportune contestazioni. L’Amministrazione, che ha come obbiettivo principale il decoro urbano, obbiettivo che oltretutto è stato assegnato trasversalmente a tutti i dirigenti comunali, ha già evidenziato le criticità riscontrate chiedendo d'intervenire per risolverle definitivamente, dal momento che è già la seconda estate che la Monteco si occupa del servizio. Probabilmente il servizio stesso, così come è stato pensato per il centro storico, almeno per il periodo estivo è inadeguato. Detto ciò, affinché il sistema funzioni è preziosa la collaborazione di tutti: specialmente dei titolari delle attività commerciali, che sono tra i primi beneficiari dell’importante afflusso turistico nella città. Finora, purtroppo, non è avvenuto: nonostante le sanzioni emesse dalla Polizia locale, molti di loro continuano a tenere i carrellati sul suolo pubblico. E sversano i loro rifiuti nei contenitori che dovrebbero servire al pubblico non facendo la raccolta differenziata. Così non va bene. Basterebbe un po’ di cura da parte di tutti e le cose potrebbero andare meglio».

 

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