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Don Luigi Angelini: i ricordi su Facebook

di Redazione

17/07/2018 Società

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Don Luigi Angelini: i ricordi su Facebook


«Un grande studioso di sant'Agostino, sempre disponibile e presente. Ciao don Luigi. Ogni uomo è ciò che ama. Ami la terra? Sarai terra. Ami Dio? Che cosa devo dire? Tu sarai Dio. Sant’ Agostino». L'ha scritto sul suo profilo l'educatore cattolico Antonio Cecere. Fin dalla tarda mattinata, quando si è diffusa la notizia della morte di don Luigi Angelini per una fatale disgrazia, Facebook ha ospitato numerosi messaggi di cordoglio e ricordi di personaggi pubblici e semplici fedeli, uniti nel dolore per la perdita d'un sacerdote apprezzato e stimato perché insieme uomo semplice e persona dalla sensibilità e dalla cultura profonda.

«Ricorderemo sempre don Luigi Angelini, scomparso tragicamente, per il suo semplice sorriso, i suoi approfonditi studi su sant'Agostino, le iniziative culturali e la sua molteplice e lodevole esperienza pastorale al Capitolo e poi alla Madonna della Sanità a Martina» ha evidenziato l'assessore alle Politiche culturali, Antonio Scialpi. «Mi mancheranno i suoi bigliettini scritti a mano sulla cattedra o sulla scrivania per i suoi libri su Sant'Agostino. Aveva il senso della Civitas dei. Immenso dispiacere. "Non possiamo vivere quanto vogliamo, e moriamo anche se non vogliamo" (Sant'Agostino)».

«La sua grande capacità comunicativa ...», ricorda in estrema sintesi Maria Concetta Palazzo, assicuratrice, un passato politico come segretaria del Partito Democratico della Sinistra. «Caro Don Luigi, quante belle giornate abbiamo trascorso insieme quando eri vice parroco alla Santa Famiglia. Quante belle chiacchierate. E poi la tua nomina a parroco alla Sanità ... Sempre disponibile, sempre sorridente» ha rammentato Guglielmo Boccia, avvocato impegnato politicamente con Forza Italia. «Siamo sconvolti, senza parole e colti improvvisamente dal dolore» ha testimoniato Giovanni Fumarola dell'associazione culturale Amore per Martina, tra i primi a manifestare il suo cordoglio. «Non ti dimenticheremo, caro Don Luigi. Riposa in pace!». «Mi mancheranno le sue omelie brevi, concise e compendiose» ha rilevato Piero Abbracciavento, funzionario di banca in pensione.

Ma il ricordo forse più accorato e struggente è stato di Davide Simeone, giovane scrittore: «Ho visto l'ultima volta Don Luigi Angelini una settimana fa. Gli chiesi se fosse possibile confessarsi con lui, perché, anche se a volte c'è chi mi guarda storto quando lo dico, ogni domenica mattina da quasi quattro anni cerco di assistere alla messa. So che non fa figo, so che va più di moda la bestemmia gratuita, spesso accompagnata da chiassose risate di gruppo, ma a volte nella vita può succedere di sentirsi soli e di avere paura. So di contravvenire a una mezza dozzina di comandamenti e spesso predico bene e razzolo male, ma male male, però sentii l'esigenza di dire qualcosa e Don Luigi era lì ad ascoltarmi. Non so se sia corretto rivelare parte di una confessione su un social network, ma non mi importa, perché voglio condividere il suo messaggio durante il nostro ultimo incontro. "Non sentirti in colpa se a volte per uno scatto di rabbia fai del male a qualcuno, perché in fondo non lo vuoi realmente: dietro la rabbia si nascondono tanti altri sentimenti. Preoccupati di quando invece scegli consapevolmente di fare del male a qualcuno, magari anche a chi ti vuole bene". Ciao don, farò del mio meglio».

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